Bruxelles – Le condizioni sono molto dure, ma se si troverà un accordo per la Grecia di Alexis Tsipras ci sarebbe un programma di finanziamento dagli 82 agli 86 miliardi che includerebbe un prestito ponte dai 10 ai 25 miliardi per far fronte alle necessità economiche più impellenti per la ricapitalizzazione delle banche o eventuali costi di risoluzione in caso di fallimento, e di questi 10 miliardi arriverebbero subito. Ci sarebbero poi delle aperture sul debito, sulla cui entità però la discussione è stata lasciata ai capi di Stato e di governo dell’Eurozona. Ma le autorità greche si dovrebbero impegnare ad approvare in tre giorni, entro il 15 luglio, le principali riforme su Iva, pensioni, giustizia civile, Istituto di statistica e alcune altre misure. Nel testo, che ora è sul tavolo dell’Eurosummit per una trattativa ed eventuale approvazione definitiva, c’è anche il famoso paragrafo “tedesco” sulla Grexit a tempo, un paragrafo però su cui non c’è stato il consenso di tutti i 19 Paesi con la moneta unica.
Questi i contenuti principali del documento trapelato che contiene le conclusioni dell’Eurogruppo di oggi e che alleghiamo all’articolo (scarica il testo qui). Le parti tra parentesi quadra sono le parti su cui non c’è consenso e su cui si discuterà a livello di leader all’Eurosummit, mentre tutte le altre sono state già approvate da tutti i Paesi euro, Grecia compresa. Guardiamo i punti principali del testo (da confrontare anche con l’ultima proposta greca)
IMPEGNI PRECISI E IMMEDIATI
Il testo afferma che “per ricostruire la fiducia”, le autorità greche “si impegnano a legiferare senza ritardo, entro il 15 luglio, una prima serie di misure” che includono gli aumenti dell’Iva e l’ampliamento della base imponibile per il sistema di tassazione, misure per migliorare la sostenibilità a lungo termine del sistema pensionistico, l’adozione di un codice di procedura civile, la salvaguardia della totale indipendenza legale dell’Elstat (l’Istat greco), la piena implementazione delle disposizioni rilevanti del Trattato di Stabilità, la trasposizione della Bank Recovery and Resolution Directive (Brrd), la direttiva Ue per la salvaguardia delle banche.
COINVOLGIMENTO DEL FMI
L’Eurogruppo chiede “un pieno coinvolgimento del Fondo monetario internazionale”, considerato come una “precondizione” per un accordo.
MERCATO DEI PRODOTTI
Richiesta una “più ambiziosa riforma del mercato dei prodotti”
MERCATO DEL LAVORO
Nel testo si parla di una “rigorosa revisione della contrattazione collettiva, dell’azione industriale e dei licenziamenti collettivi”, inoltre si afferma che “il mercato del lavoro dovrebbe essere allineato alle best practices internazionali ed europee, e non deve comprendere un ritorno alle vecchie politiche (la vecchia contrattazione collettiva, ndr) che non sono compatibili con l’obiettivo di promuovere una crescita sostenibile e inclusiva”
PRIVATIZZAZIONI
L’accordo prevede di “sviluppare un ben più incisivo programma di privatizzazioni con una governance migliorata”, e per farlo si ipotizza la costituzione di un fondo, gestito dai greci ma su cui non avrebbero il pieno controllo, in cui dovrebbero essere inseriti i principali asset da privatizzare e i proventi delle cui vendite dovrebbero essere utilizzati esclusivamente per il pagamento del debito. Il testo, tra parentesi quadre e quindi ancora da accordare, afferma che “asset greci per un valore di [50 miliardi] dovrebbero essere trasferiti in un fondo esistente e indipendente come L’Istituto per la crescita lussemburghese per essere privatizzati in tempo e ridurre il debito. Questo fondo dovrebbe essere gestito dalle autorità greche sotto la supervisioni di rilevanti istituzioni europee”. Secondo fonti europee però in Grecia non ci sarebbero beni da privatizzare per 50 miliardi.
RIFORME FUTURE
Il governo greco si impegna a “consultarsi e trovare un accordo con le istituzioni (Commissione, Bce e Fmi, ndr) su tutte le bozze di legislazione nelle aree rilevanti e con adeguato anticipo prima di sottoporle a consultazione pubblica o al Parlamento”.
LE CONCESSIONI SUL DEBITO
Il paragrafo sul debito è diviso in due parti, una più vaga su cui già c’è accordo, e una più precisa in cui si fanno maggiori aperture, che però è ancora da concordare e su cui si gioca la principale partita per la Grecia. Nella parte su cui c’è consenso si afferma che “ci sono serie preoccupazioni sulla sostenibilità del debito greco. Questo è dovuto all’alleggerimento delle politiche negli ultimi 12 mesi”. In quella tra parentesi, e che è quella che sta più a cuore ad Atene, si aggiungerebbe che “l’Eurogruppo è pronto a considerare possibili azioni supplementari per levigare ulteriormente il percorso dei servizi del debito greco (il costo del debito, gli interessi, ndr), se necessario, per assicurare che i bisogni finanziari lordi restino ad un livello sostenibile. Queste misure, incluso un possibile allungamento del periodo di restituzione, saranno condizionali alla piena implementazione delle misure accordate in un possibile nuovo accordo tra le istituzioni e la Grecia e saranno prese in considerazione dopo un esito positivo della prima revisione”.
Un altra fase fondamentale è quella in cui si afferma che “l’Eurogruppo sottolinea che una ristrutturazione [nominale] del debito non può essere attuata“. Se la parola “nominale” passerà o meno è un altro scoglio fondamentale per i greci in quanto se non verrà introdotta nel testo finale le speranze in merito spariranno del tutto.
LA GREXIT A TEMPO
Il testo, tra pparentesi quadre, afferma che “nel caso in cui un accordo non potesse essere raggiunto, alla Grecia si dovrebbe offrire un veloce negoziato per una uscita a tempo dalla zona euro, con la possibilità di una ristrutturazione del debito”.