Roma – L’accordo per la soluzione della crisi greca “potrebbe essere fatto nella giornata di sabato, direttamente dai ministri dell’economia” riuniti nell’Eurogruppo. Lo afferma il presidente del Consiglio Matteo Renzi, a margine del colloquio con il suo omologo irlandese Enda Kenny, ricevuto stamane a Palazzo Chigi. Il premier si dice “ottimista” sul raggiungimento di un’intesa su un programma che sara “non dissimile, non lontano da quello di cui si discuteva 15 giorni fa”.
La conferma di progressi nel negoziato arriva anche da Twitter, dove il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan scrive che “in queste ore si stanno facendo importanti passi avanti verso una soluzione”
In queste ore si stanno facendo importanti passi avanti verso una soluzione per la #Grecia
— Pier Carlo Padoan (@PCPadoan) July 10, 2015
Il capo dell’esecutivo torna poi su un concetto più volte espresso nelle ultime settimane: anche una volta conclusa la partita con Atene – che durerà “ancora mesi perché poi il governo ellenico dovrà applicare” l’accordo – “la vera questione non si risolverà finché l’Europa non dirà che c’è bisogno di un investimento in più sulla crescita e di una discussione in meno sull’austerity”. In altre parole, “l’Ue deve essere la casa dello sviluppo, non delle statistiche”.
Renzi sottolinea ancora una volta l’importanza delle riforme. Nessun Paese dell’Unione “ne ha fatte così tante in così poco tempo” come l’Italia, sostiene. “Nel giro di un anno – elenca – abbiamo cambiato il mercato del lavoro, data stabilità al sistema di voto, ridotto le tasse sul lavoro, fatto un investimento sulla scuola e spero di chiudere la riforma della Pubblica amministrazione a breve”. Compiuti questi sforzi, chiede il premier, “possiamo dire o no che un’Europa che si basa solo su parametri non ci piace?” Una domanda retorica alla quale risponde egli stesso con un ammonimento ai partner dell’Ue: “Nessuno pensi che, dopo aver fatto le riforme a casa nostra, l’Italia vada ora con la faccia soddisfatta in Europa”.