Bruxelles – I socialisti europei si sono schierati, come un sol uomo, a sostegno della proposta greca ai creditori.
Il primo è stato il presidente francese François Hollande. Poi è arrivato, anche se con con qualche prudenza in più, il premier italiano Matteo Renzi. Poi è stato il turno del capogruppo al Parlamento europeo Gianni Pittella, seguito dal presidente del Pse Sergei Stanishev, e poi dalla capodelegazione del Pd a Strasburgo Patrizia Toia, e poi dai deputati socialisti e radicali francesi. Un sostegno impegnativo, per fiaccare la resistenza tedesca, che ancora avanza dubbi non più sulla sostanza dell’accordo ma sulla qualità dei governanti greci.
“Un programma serio, credibile e che mostra la determinazione della Grecia di restare nella zona euro. Niente è ancora fatto, tutto può essere fatto”, ha scritto di prima mattina su Twitter Hollande. Poi è stato il turno di Renzi, secondo il quale l’’accordo per la soluzione della crisi greca “potrebbe essere fatto nella giornata di sabato, direttamente dai ministri dell’economia”. A conferma delle parole del premier è arrivato anche il Tweet di Per Carlo Padoan: “In queste ore si stanno facendo importanti passi avanti verso una soluzione”.
“Il governo greco ha presentato proposte credibili e serie. Crediamo che siano state soddisfatte le condizioni per un accordo onesto”, ha commentato Pittella, mentre la compatriota Toia diceva che “con la presentazione di una proposta seria e credibile da parte del governo greco ci sono le condizioni per arrivare ad un accordo. Certo altri passaggi si dovranno fare e forse ad Atene Tsipras dovrà accettare di allargare la maggioranza parlamentare. A quel punto sarà difficile per i creditori rimanere arroccati sulle loro posizioni e dovranno per forza arrivare a siglare un’intesa, magari affrontando anche il tema della sostenibilità del debito” .
Secondo il presidente del Pse Stanishev “La presentazione da parte del governo greco di un piano che appare serio e credibile è uno sviluppo estremamente positivo che riaccende la speranza per una conclusione positiva”. Secondo Stanishev “tutte le parti debbono assicurare che un accordo leale sia concluso rapidamente, non è il tempo di interessi particolari, giochi politici o politiche di corto respiro”.
Dalla Germania arriva però la doccia fredda dei popolari. Il vice capogruppo parlamentare responsabile per le questioni di bilancio della Cdu, il partito di Angela Merkel, implicitamente ammette che le proposte di Atene sono un passo avanti, ma mette la questione su un piano personale: “Chi garantisce che queste riforme saranno realizzate?” si è chiesto Ralph Brinkhaus intervistato dalla televisione pubblica tedesca Zdf.