Roma – Quella presa dai cittadini greci con il referendum di ieri à un “decisione della quale occorre, in primo luogo, prendere atto con rispetto”. È il parere del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, secondo il quale si tratta di un risultato “che proietta, oltre ad Atene, la stessa Unione Europea verso scenari inediti”. Per affrontarli, prosegue il capo dello Stato, sono necessari “senso di responsabilità, lungimiranza e visione strategica”. Mattarella ricorda poi che “la Grecia fa parte dell’Europa e, nei confronti del suo popolo, non deve venir meno la solidarietà degli altri popoli dell’Unione”. Saranno questi i “principi ispiratori dell’azione italiana” per affrontare la questione nei prossimi giorni, assicura l’inquilino del Colle, augurandosi lo stesso atteggiamento da parte “dei rappresentanti del popolo greco, degli altri partner europei e delle istituzioni dell’Unione”.
Mentre scriviamo è in corso un colloquio tra il premier Matteo Renzi e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, i quali stanno facendo il punto della situazione a Palazzo Chigi. Secondo fonti di Via XX settembre citate da diverse agenzie, Padoan ritiene che un nuovo programma di aiuti per Atene debba “tenere conto della situazione di profonda crisi del Paese ellenico e non può limitarsi alla dimensione finanziaria, ma deve affrontare il bisogno di investimenti e le profonde riforme delle istituzioni economiche necessarie per rimettere l’economia greca sulla strada di una crescita sostenibile”.
La posizione italiana è dunque orientata al dialogo. Lo conferma il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, secondo il quale “non ci possiamo rassegnare a un esito tecnico, inerziale della procedura di default” per la Grecia dopo il risultato referendario. “Abbiamo interesse a trovare un punto di mediazione” per arrivare a un accordo, prosegue il titolare della Farnesina, anche se “non sarà facile trovarlo perché – avverte – un pezzo dei Paesi europei è ostile e pensa che siamo in un condominio”, dove chi non rispetta il regolamento “può accomodarsi” fuori. Di fronte a questa situazione, conclude, “occorre che prevalga la politica sui regolamenti”. Bisognerà attendere le riunioni straordinarie dell’Eurogruppo e dell’Eurosummit per vedere se questa linea prevarrà.