Roma – Via libera definitivo all'”autosavataggio” delle banche, meccanismo che permetterà agli istituti in difficoltà di attingere in primo luogo ai fondi degli azionisti e degli obbligazionisti. Se questi non dovessero bastare a salvare la banca dal crack, si attingerà alle risorse dei correntisti che hanno depositi superiori ai 100 mila euro. Il provvedimento, contenuto nella Legge di delegazione europea 2014, ha ottenuto il via libera definitivo alla Camera dei deputati. Il pacchetto delega il governo al recepimento di 58 direttive, 6 regolamenti e 10 decisioni quadro dell’Ue. Il sottosegretario agli Affari europei, Sandro Gozi, ha ringraziato su twitter i deputati per “il ritmo e l’impegno” con cui si è arrivati a licenziare la legge.
Approvata la legge di delegazione europea a @Montecitorio Grazie a tutti i deputati per il ritmo e l'impegno: avanti così! @DipPoliticheUE
— Sandro Gozi (@sandrogozi) July 2, 2015
Gli ha fatto eco il presidente della commissione Politiche Ue di Montecitorio, Michele Bordo, secondo il quale “l’accelerazione impressa alle leggi comunitarie in questa legislatura dimostra tutto l’impegno del Parlamento nel consentire, e agevolare, l’adeguamento dell’ordinamento nazionale alla normativa europea, anche nell’ottica di prevenire i contenziosi con l’Ue”. Una soddisfazione a cui fanno da contraltare le pesanti critiche giunte dall’opposizione.
La legge attribuisce all’esecutivo il compito di recepire la normativa comunitaria in diversi ambiti: agricoltura, giustizia, salute, investimenti finanziari, abusi di mercato e Unione bancaria. Proprio su quest’ultimo fronte, e in particolare sull’introduzione del ‘bail in’ (meccanismo di auto salvataggio delle banche), si sono addensate le maggiori contestazioni, soprattutto da parte del Movimento 5 stelle e di Forza Italia che lo hanno indicato come principale motivo per votare contro l’intero provvedimento.
In base alla legge, il governo dovrà emanare un decreto attuativo che, a partire dal primo gennaio 2016, consenta agli istituti di credito di affrontare le crisi attingendo da risorse interne. Le opposizioni insorte contro questo articolo hanno ridefinito “prelievo forzoso” il meccanismo. Per i pentastellati, si tratta della “stessa cosa che successe qualche anno fa a Cipro: per evitare il fallimento delle banche si rastrellarono i soldi dei risparmiatori con un bail-in, e questa bella idea piacque così tanto all’Europa che si decise di farla adottare a tutti quanti”, scrivono sul blog di Beppe Grillo.
Ecco, in sintesi, alcune delle principali norme previste nel testo approvato.
Ogm – Il ministero dell’agricoltura potrà chiedere la revoca delle autorizzazioni a coltivare Ogm. Un prerogativa che potrà essere esercitata sia durante la procedura di autorizzazione, sia dopo che questa sarà stata concessa.
Crisi bancarie – Oltre alla citata introduzione del bail in, è previsto che le decisioni della Banca d’Italia per la soluzione delle crisi bancarie – alla quale è assegnato il ruolo di autorità nazionale in materia – debbano ricevere l’ok da parte del ministero dell’Economia, nel caso in cui abbiano un impatto diretto sul bilancio o implicazioni sistemiche.
Insider trading – Il governo dovrà rivedere le sanzioni previste per insider trading (abuso di informazioni privilegiate e manipolazione del mercato) fissando un importo minimo non inferiore ai 20 mila euro.
Falsari – L’esecutivo dovrà recepire la normativa comunitaria in materia di contraffazione dell’euro e di altre valute emanando un decreto che preveda una protezione attraverso il diritto penale.
Concorrenza – Devono essere introdotte norme sull’incompatibilità delle operazioni di cartello tra imprese e sullo sfruttamento di posizione dominante prevedendo, nei confronti dei soggetti danneggiati, risarcimenti in linea con la normativa comunitaria.
Tabacco – Con l’obiettivo “di ostacolare un eccesso di offerta e la diffusione del fumo tra i minori”, il testo assegna al governo il compito di attuare la direttiva 2014/40/Ue sui tabacchi, e lo impegna a “stabilire anche un adeguato quadro normativo che riconosca il potenziale rischio ridotto dei prodotti del tabacco di nuova generazione”. Inoltre, fino al 20 maggio 2017 sarà consentita la vendita dei prodotti da fumo non conformi alla direttiva europea, purché fabbricati ed etichettati prima del 20 maggio 2016. Una proroga di questi termini è prevista per i prodotti da fumo diversi dalle sigarette.