Bruxelles – “Il ‘no’ al referendum non significa la rottura con l’Europa, ma un ritorno ad un’Europa dei valori”. Non cede alle pressioni internazionali Alexis Tsipras, che questo pomeriggio (mercoledì) ha parlato alla nazione per spiegare le ragioni del referendum indetto venerdì scorso che, assicura, “non è sul rimanere o meno nell’Eurozona”. Un discorso che ha come primo obiettivo quello di dissipare le paure di chi crede che rifiutare l’accordo delle istituzioni significhi dire “no” all’Europa, come ha dichiarato lunedì il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, e ha ribadito oggi il suo vice, Valdis Dombrovskis. “Dopo che il referendum è stato annunciato, abbiamo ricevuto offerte migliori, soprattutto per quanto riguarda la ristrutturazione del debito” ha affermato Tsipras, aggiungendo che lunedì, ad urne chiuse, “il governo sarà al tavolo dei negoziati con migliori condizioni per il popolo greco”. Atene non abbandona quindi le trattative, ma ribadisce che “è inaccettabile che nell’Europa della solidarietà le banche siano costrette a chiudere come risposta al governo greco che ha lasciato al popolo la scelta”. “Stiamo negoziando strenuamente da mesi per proteggere le vostre pensioni, il vostro diritto a una pensione decente. Vi stanno ricattando e obbligando a votare ‘sì’ a tutte le misure delle istituzioni senza nessuna soluzione per uscire dalla crisi. ‘No’ non è solo uno slogan, è un passo decisivo verso un accordo migliore”, ha continuato il premier ellenico. L’obiettivo resta “un accordo socialmente giusto che ricada sulle spalle di chi può permetterselo e non ancora una volta su pensionati e lavoratori”.
Rivendicando mesi di battaglie, il leader di Syriza ha invitato a non credere a chi, come i presidenti di Commissione e Parlamento Ue, sostiene che una vittoria del “no” allontanerebbe la Grecia dall’Europa, “a prescindere dalla domanda che verrà posta”. “Vi stanno assolutamente mentendo – ha affermato il premier ellenico – le stesse persone che ora stanno facendo queste dichiarazioni sono quelle che lo facevano anche in passato. Non stanno servendo i popoli europei. Vedono l’Europa come un’unione superficiale tenuta insieme dalla “colla” dell’Fmi. Loro non sono i visionari di cui l’Europa ha bisogno”. E per rassicurare i suoi compatrioti, Tsipras ha aggiunto: “Pensioni e salari sono salvi. I depositi in banca dei cittadini che non hanno ritirato i loro soldi sono al sicuro. Giriamo pagina, teniamo la democrazia e la nostra convinzione per un accordo migliore. Lo dobbiamo ai nostri genitori, ai nostri figli, a noi stessi. È il nostro dovere. Lo dobbiamo alla storia”.