George Papandreou: candidato del partito socialista Pasok, il 4 ottobre 2009 diventa primo ministro, come nonno Georgios e papà Andreas. Poco dopo rivela al mondo la presenza dell’enorme buco nei conti pubblici greci. È lui ad annunciare nel marzo 2010 l’avvio di un importante piano di austerità che include anche il congelamento delle pensioni e dei tagli agli stipendi dei dipendenti pubblici, oltre che l’eliminazione della contrattazione collettiva (la cui reintroduzione è uno dei punti di scontro fra Atene e Bruxelles oggi). Si dimette l’11 novembre 2011 a seguito delle forti critiche ricevute in merito alla proposta di attuare un referendum nazionale sull’aiuto internazionale per il Paese e dopo aver acconsentito ad implementare le riforme necessarie a soddisfare le condizioni degli creditori internazionali.
Greek Prime Minister George Papandreou addresses Socialist members of parliament in Athens, Monday, Oct. 31, 2011. Papandreou says his country will hold a referendum on a new European debt deal reached last week. Papandreou gave no date on other details of a proposed referendum on the deal that aims to seek 50 percent losses for private holders of Greek bonds and provide the troubled eurozone member with euro 100 billion ($140 billion) in additional rescue loans. (AP Photo/Thanassis Stavrakis)