Roma – Usare il proprio cellulare anche quando si è in un altro paese dell’Unione costerà lo stesso di quando si è a casa. Dopo quasi dieci anni che l’Ue ha iniziato la sua battaglia contro le sovratariffazioni per i servizi di roaming, l’obiettivo di abbatterle definitivamente sarà raggiunto a giugno 2017. Lo prevede il pacchetto sul mercato unico delle telecomunicazioni, sul quale oggi si è raggiunto l’accordo nell’ambito del ‘trilogo’ tra Commissione, Consiglio e Parlamento europei. Anche se le ultime due istituzioni dovranno ufficializzare la decisione con voto formale, la strada è ormai spianata.
Una prima riduzione dei costi si avrà a partire da aplile 2016, quando sarà consentito applicare delle maggiorazioni che non superino i 5 eurocent al minuto per le chiamate, 2 cent per gli Sms e 5 cent per ogni megabyte di traffico dati. Rispetto alla situazione attuale, secondo la Commissione europea, si avrà già un risparmio del 75%.
Dall’inizio della crociata antiroaming, sempre stando alle stime dell’esecutivo comunitario, già oggi i costi delle maggiorazioni applicate dagli operatori sono calati sensibilmente. Rispetto al 2007 si parla di un 80% in meno per le chiamate e gli Sms, e del 91% di riduzione per il traffico dati.
Un’altra importante novità introdotta dal pacchetto riguarda la neutralità della rete, ovvero la garanzia che non ci siano discriminazioni di sorta nell’accesso a internet. Ad esempio, non saranno consentiti rallentamenti o blochi degli accessi in nome della garanzia di corsie preferenziali per alcuni utenti. Anche i servizi accessori forniti da alcuni provider, come la pay-tv via internet, saranno consentiti a patto che non pregiudichino l’accesso degli altri utenti alla rete libera.
Secondo il commissario europeo per il Mercato digitale unico, Andrus Ansip, “i cittadini europei hanno a lungo chiesto e atteso la fine delle tariffe di roaming e le regole sulla neutralità della rete: adesso sono stati ascoltati”. Il suo collega Günther Oettinger, titolare delle deleghe per l’Economia digitale, aggiunge che entrambi i risultati dell’accordo “sono essenziali per consumatori e imprese nella società e nell’economia europea di oggi”, e annuncia che costituiranno le “fondamenta sulle quali costruiremo l’imminente revisione della legislazioone europea sulle telecominicazioni”.
Per Patrizia Toia, capodelegazione Pd all’europarlamento e relatrice ombra del provvedimento in commissione Industria per il gruppo S&D, “ci sono voluti anni di trattative con i governi dell’Ue e lunedì un’ultima maratona negoziale, ma finalmente la battaglia sul roaming è vinta”. La deputata sottolinea ancora come non si sia “ceduto al ricatto di chi voleva farci scegliere tra roaming e net-neutrality”, riuscendo ad approvaqre entrambe le normative.
Esulta anche il premier britannico David Cameron, secondo il quale l’accordo sullo stop alle tariffe di roaming è “una notizia fantastica” che mosta come “il Regno unito, lavorando con i propri partner possa produrre un reale cambiamento in Europa, portando benefici a chi lavora”.