Bruxelles – La data del referendum è stata fissata, il governo ha messo online un sito con tutte le informazioni e gli aggiornamenti sulla consultazione, eppure continuano frenetiche le trattative tra Atene e Bruxelles. Alexis Tsipras ha tentato un’altra mossa a sorpresa, inviando a Jeroen Dijsselbloem, nella doppia veste di presidente dell’Eurogruppo e presidente del board del fondo Sava-Stati Esm, una lettera in cui ha chiesto un’estensione temporanea dell’attuale programma e di ottenere un programma di prestiti biennale attraverso l’Esm chiedendo però anche impegni sulla ristrutturazione del debito. Dijsselbloem ha convocato immediatamente un Eurogruppo straordinario nella formula della coference call, ma il verdetto, arrivato dopo circa un’ora, è stato che è troppo tardi per ottenere un’estensione dell’attuale programma che scade oggi, senza possibilità di appello. “L’estensione del programma o il taglio del debito non è possibile”, ha twittato il ministro finlandese Alexandr Stubb al termine del meeting. L’unica opportunità è discutere un ulteriore (il terzo) programma, ma per definirlo e farlo approvare dal Parlamento greco e da quello degli altri Paesi della zona euro, potrebbero essere necessarie altre quattro settimane. La speranza è di arrivare a un accordo entro il prossimo 20 luglio, quando la Grecia dovrà rimborsare alla Bce 3,5 miliardi di euro, ma nel frattempo il Paese non riceverà nuovi aiuti dai creditori internazionali. .
Il presidente ha riconvocato i ministri delle Finanze della zona euro per domani mattina (mercoledì), anche per esaminare i nuovi dettagli che il governo greco si è impegnato a presentare.
“Il programma di assistenza finanziaria del fondo salva-Stati Efsf scade stanotte a mezzanotte e come risultato l’ultima tranche di 1,8 miliardi di euro non sarà più disponibile per la Grecia e i 10,9 miliardi per coprire i costi della potenziale ricapitalizzazione delle banche greche saranno cancellati”, ha scritto in una nota l’Efsf (il vecchio fondo Salva-Stati). “È spiacevole che il programma scada oggi senza un accordo per il seguito”, ha detto il suo direttore generale Klaus Regling. E oltre al programma delle istituzioni è scaduto anche il tempo per pagare la tranche da 1,6 miliardi (diventati 1,54 a causa del cambio attuale) al Fondo monetario internazionale. Per evitare il default tecnico il governo greco ha chiesto al Fmi una dilazione del pagamento. Lo ha riferito il vicepremier Yannis Dragasakis, secondo cui Atene ha anche fatto domanda alla Bce per un’estensione della liquidità d’emergenza. In attesa del referendum di domenica, la corsa contro il tempo continua.