Bruxelles – Il Senato degli Stati Uniti ha deciso di dare più poteri al presidente Barack Obama nella negoziazione dei trattati di libero scambio con l’Unione europea, il Ttip, e con altri partner tra America, Asia e Oceania, il Tpp. Grazie al voto dei Repubblicani e a quello decisivo di 13 democratici che hanno deciso di abbandonare la linea dell’opposizione oltranzista, è passata l’istituzione della ‘Trade Promotion Authority’, una corsia veloce che permette al presidente di gestire i negoziati in maniera autonoma e indipendente, lasciando al Congresso soltanto il potere di approvare o rigettare in blocco l’accordo finale. Proprio come in Europa dove il Parlamento Ue non ha il potere di emendare l’eventuale accordo. Si tratta di un dietrofront rispetto al mese scorso quando, sempre il Senato, con i democratici stavolta compatti a dire “no”, l’istituzione della ‘Trade Promotion Authority’ era stata bloccata. Questa volta è passata per un soffio, con 60 voti a favore e 37 contro, e 60 era appunto la maggioranza minima richiesta che a maggio non era stata raggiunta (alora ci furono 52 voti a favore e 45 contrari).
Per Obama, che sui trattati di libero scambio sta puntando molto, si tratta di un’importante vittoria. Per ottenerla ha dovuto separare da questo testo una proposta per compensazioni economiche per i lavoratori che potrebbero perdere il proprio lavoro a causa del’apertura dei mercati e del conseguente ingresso di prodoti a più buon mercato provenienti da oltreoceano, la Trade Adjustment Assistance (Taa). In questo modo il presidente si è potuto assicurare l’appoggio dei Repubblicani, il cui leader al Senato, Mitch McConnell, ha assicurato che il Taa potrebbe ancora passare ma solo in un voto separato. Non tutti nel suo partito però sono con lui e le possibilità che invece venga rigettato rimangono alte.