Bruxelles – Difficile che la decisione europea di prolungare le sanzioni contro la Russia potesse passare indolore. E così, a poche ore dal via libera arrivato dai ministri degli Esteri Ue, ecco che Mosca inizia a pianificare le possibili reazioni. Non soltanto un prolungamento speculare a quello europeo che protragga fino a gennaio l’embargo già in atto su carne, pesce, latticini, frutta e verdura in arrivo dall’Europa: le contromisure di Mosca, che secondo le stime avrebbero già causato perdite per cento miliardi all’economia europea, potrebbero anche spingersi più in là. È quanto fa sapere Aleksey Alekseenko, portavoce del servizio di sorveglianza veterinario e fitosanitario russo in un’intervista al giornale Gazeta.ru: la Russia, spiega, sta valutando altri prodotti che si potrebbero mettere nel mirino, in particolare cioccolato e fiori.
“Molti altri Paesi vogliono rifornirci di fiori e quindi in questo settore la nostra industria si potrebbe riprendere velocemente se ci fosse un embargo”, ha fatto notare Alekseenko, secondo cui “già da molto tempo ci sono proposte per importare fiori direttamente dall’America Latina piuttosto che dai Paesi Bassi”. Si tratterebbe di un colpo non da poco per Amsterdam che secondo i dati, solo nel 2014, ha esportato verso la Russia 14.700 tonnellate di bulbi, radici da piantare per un valore di 38 milioni di dollari, oltre a piante e arbusti per oltre 58 milioni di dollari. Il valore cresce ancora per fiori recisi: Mosca ne ha importati lo scorso anno oltre 30 mila tonnellate per una spesa che supera i 225 milioni di dollari.
Ma nel mirino c’è anche il cioccolato, visto che “sugli scaffali dei negozi russi si trovano varietà pregiate di cioccolato provenienti dall’Ue, ad esempio dal Belgio, dalla Francia e dalla Germania”, fa notare Alekseenko. Ma “ questo segmento di mercato – continua – può essere occupato dai nostri produttori” perché “dopotutto abbiamo la capacità di produrre cioccolato di qualità”. Insomma misure restrittive come stimolo all’industria interna, oltre che come misura punitiva per l’Europa che, anche in questo caso, sarebbe fortemente penalizzata. Secondo i dati, nel 2014, la Francia ha esportato verso Mosca 5.600 tonnellate di cioccolato sotto varie forme per un ammontare di 37,5 milioni di dollari. Nello stesso periodo, il Belgio ha venduto a Mosca cioccolato per 47,3 milioni.