Bruxelles – Che non si sarebbe arrivati a un accordo in giornata è stato chiaro fin dalla mattina, quando l’Eurogruppo straordinario è finito senza neanche una dichiarazione comune, perché non c’era stato il tempo per analizzare a fondo le proposte della Grecia. E così in serata anche l’EuroSummit, il vertice straordinario dei capi di Stato e di governo della zona euro, pure si è concluso con un nulla di fatto, senza riuscire a raggiungere pienamente quell’accordo “politico” tanto auspicato. “C’è duro lavoro da fare nelle prossime ore”, ha affermato il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, al termine della riunione. Più dura la direttrice generale del Fondo monetario, Christine Lagarde, che ha concesso che l’ultimo testo presentato da Atene “è più vasto e dettagliato di quelli ricevuti in passato”, ma ha aggiunto che “c’è ancora molto, molto lavoro da fare”, visto che la proposta greca “manca ancora di specificità”. “Abbiamo poco tempo e c’è molto da fare”, ha aggiunto. Il premier greco Alexis Tsipras dice che la sua parte Atene l’ha fatta, “la palla è ora nel campo della leadership europea”, ha detto lasciando il vertice. Matteo Renzi è andato via senza incontrare i giornalisti, le uniche parole che ha detto lasciando Bruxelles sono state: “Si sta lavorando”.
L’estensione del programmma di aiuti scade a fine mese e per questo mercoledì è stato convocato l’ennesimo Eurogruppo, in preparazione del Consiglio europeo di giovedì in cui si spera di mettere la parola fine a questa telenovela. “Speriamo che allora dovremo solo prendere nota dell’accordo raggiunto” dai ministri, ha affermato la cancelliera tedesca, Angela Merkel. “Sono fiducioso che l’Eurogruppo produrrà risultati”, e l’accordo “verrà finalizzato entro questa settimana perché, come si dice nel calcio, non ci sono tempi supplementari”, ha dichiarato il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker.
A quanto sembra i veri punti di frizione tra la Grecia di Alexis Tsipras e i creditori si sarebbero ridotti a due questioni specifiche. L’aumento dell’Iva al 23% anche per la ristorazione (secondo la proposta greca invece dovrebbe essere al 13%) e una riforma del mercato dei prodotti con l’Europa che chiede l’abbattimento di alcune barriere tariffarie. Per il resto sarebbero state ben accolte molte delle concessioni fatte nella lista che Atene ha inviato ai creditori ieri (lunedì) mattina. Concessioni che, benché non siano state capaci di chiudere la trattativa, sono almeno riuscite a mantenere acceso un barlume di speranza.
Il presidente francese François Hollande ha annunciato che due ministri greci resteranno a Bruxelles per mettere a punto l’accordo e trovare soluzioni alternative al taglio delle pensioni minime, che Tsipras non vuole ridurre.