Bruxelles – “Non siamo in una situazione da guerra fredda, ma nemmeno in una partnership strategica. La situazione attuale con la Russia è qualcosa che sta nel mezzo”. Così il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha risposto alle domande dei giornalisti che gli chiedevano di commentare l’acuirsi delle tensioni fra l’Alleanza atlantica e lo Stato di Vladimir Putin. Il leader della Nato ha accolto positivamente la decisione già annuciata e ufficializzata oggi dal Consiglio dei ministri della Difesa Ue di prolungare di altri sei mesi le sanzioni alla Russia. “Credo che sia una cosa buona – ha spiegato Stoltenberg -, perché le sanzioni mandano un messaggio forte e chiaro: ci sono conseguenze concrete per un Paese che si comporta come la Russia in Ucraina, in piena violazione delle leggi internazionali”. Mercoledì e giovedì i ministri della Difesa degli Stati membri della Nato si riuniranno per decidere come rinforzare il Patto atlantico e adattarlo “a un quadro internazionale che sta cambiando e non è mai stato così complesso e imprevedibile”. Fra gli argomenti all’ordine del giorno ci sarà anche il riposizionamento delle truppe del Patto atlantico nell’est Europa. “Si tratta di decisioni che non violano in nessun modo le leggi internazionali – ha specificato Stoltenberg, rispondendo alle critiche russe -. Tutto ciò che facciamo ha uno scopo difensivo ed è assolutamente equilibrato”.
“Più navi in mare, più aerei nel cielo e più soldati sul terreno” verranno quindi posizionati lungo le frontiere europee orientali, aumentando così la già altissima tensione con Mosca. “Non vogliamo il confronto con la Russia e continuiamo a batterci per una relazione più cooperativa e costruttiva” ha spiegato il segretario generale Nato, secondo il quale “non c’è contraddizione fra una forte difesa e il dialogo”. Nella riunione dei prossimi giorni, i ministri della Difesa dei 28 Stati membri discuteranno anche della creazione di un nuovo quartier generale logistico per velocizzare le capacità di movimento sul terreno dei soldati e dei rifornimenti.
Per quanto riguarda l’Afghanistan, l’altro fronte caldo con il quale deve rapportarsi la Nato, Stoltenberg innanzitutto ha “condannato fermamente” l’attacco terroristico subito oggi dal Parlamento afghano di Kabul, definendolo “un attacco alla democrazia”. Terminata a fine 2014 la missione militare, l’Alleanza atlantica sta comunque continuando a supportare le forze di sicurezza afghane, mentre è in fase di preparazione una nuova partenrship a lungo termine con il Paese mediorientale.