Bruxelles – I punti critici restano la riforma delle pensioni e l’Iva, ma a quanto pare la Grecia ha fatto, nella sua ultima proposta arrivata questa mattina a Bruxelles, grandi concessioni alle richieste dei creditori, proponendo anche forti tassazioni a redditi e profitti più alti. Proposte “più precise e forti”, le ha definite il presidente francese, Francois Hollande, al suo arrivo all’Eurosummit straordinario.
Innanzitutto Atene intende risparmiare sulle pensioni 1,4% del Pil in due anni, lo 0,4 quest’anno e un ulteriore 1% il prossimo. Per farlo proporrebbe di aumentare i contributi di aziende e lavoratori, tagliare le pensioni supplementari superiori ai mille euro e fermare i prepensionamenti a partire dal 2016. L’aumento promesso delle pensioni più basse, il cosiddetto Ekas, dovrebbe poi slittare al periodo 2018-2020. Tra gli impegni anche quello di innalzare, seppur gradualmente, l’età pensionabile a 67 anni, una delle principali richieste delle istituzioni.
Sul fronte dell’Iva pure si parla di un aumento consistente, ma con sconti in diversi settori sensibili. L’imposta sul valore aggiunto verrebbe portata al 23% ma mantenendo un tasso ridotto del 13 % per l’energia (settore su cui la Grecia non vuole cedere), e su uno dei punti forti dell’economia del Paese, ovvero il turismo, con gli hotel, e probabilmente anche i ristoranti, a cui l’imposta verrebbe portata solo al 13%. Verrebbe invece lasciata al 6% l’imposta su libri e medicine, puntando così a tenere bassi i prezzi per salute e cultura.
Una forte tassazione è stata infine promessa sui profitti aziendali superiori al mezzo milione di euro e sui redditi superiori ai 30mila euro.
Here is the Greek proposal ('final solution') for EU deal #Greece pic.twitter.com/P717JvaCip
— Joost de Vries (@devriesjoost) June 22, 2015
El documento con la firma de Tsipras: pic.twitter.com/3T6xUbsTGY
— Claudi Pérez (@claudiperez) June 22, 2015