Bruxelles – Il default si avvicina a grandi passi, con l’Europa ci si continua a guardare in cagnesco e se un accordo arriverà potrà essere solo frutto di dolorose rinunce che Atene non ha nessuna intenzione di fare. Così, mentre a Bruxelles ci si affanna in preparazione dell’Eurosummit straordinario che lunedì farà un ultimo tentativo per ricucire le distanze tra Grecia e creditori, il premier greco, Alexis Tsipras, preferisce rivolgere lo sguardo altrove e spianare la strada verso un possibile piano B. Così oggi eccolo comparire al Forum economico internazionale di San Pietroburgo a fianco del presidente russo, Vladimir Putin per il quale il leader di Syriza non ha mai nascoste le sue simpatie. “Molti di voi si chiederanno perché sono qui e non sono a Bruxelles, perché non sto partecipando alle negoziazioni là”, anticipa le domande il greco, appena salito sul palco. La risposta arriva poco più avanti: “Come tutti sapete al momento siamo al centro di un tempesta”, parla per metafore Tsipras. Ma noi, dice, “viviamo vicino al mare e non ci spaventa navigare in mare aperto. Siamo pronti ad andare verso nuovi mari per trovare nuovi porti sicuri”. Una frase che, con il presidente russo Vladimir Putin seduto a un paio di sedie più in là, suona come una velata (ma nemmeno troppo) richiesta d’aiuto.
“In Europa ci siamo illusi di essere il centro del mondo”, continua ancora il premier greco, ma “il centro del pianeta si è spostato” e “ogni Paese è molto importante e ha un ruolo da giocare”. Soprattutto per la Grecia in un momento come questo: credo che “sia prioritario”, per un “Paese che sta cercando di esplorare tutto il suo potenziale in tutte le aree”, chiarisce Tsipras, “condurre una politica sfaccettata, verso tutti gli Stati”. Insomma la Grecia, sebbene sempre come “membro Ue” è “totalmente interessata ad avere rapporti con altri Stati” e tanto più con la Russia che “è uno dei partner più importanti per noi”.
Per l’Europa, invece, solo parole di critica. “L’Ue dovrebbe tornare ai suoi principi iniziali di solidarietà, giustizia e giustizia sociale, insistendo su misure economiche stringenti non arriviamo da nessuna parte”, sottolinea Tsipras. “Il cosiddetto problema greco”, insiste, “non è un problema della Grecia ma è di tutta l’Ue” per cui la domanda è se l’Europa “possa tornare un centro di sviluppo, una regione di prosperità e di solidarietà, un hub di solidarietà sociale o se continuerà a proseguire il cammino che ci ha portato a un vicolo cieco”. Per Tsipras la soluzione è una sola: “Eliminare tutti i segni ereditati dall’ordine del vecchio mondo”, un risultato per cui “servono decisioni coraggiose da parte dei leader Ue” perché “ non possiamo continuare a portare il fardello del passato. Se continueremo a farlo – ammonisce Tsipras – continueremo a fare gli stessi errori ancora e ancora e saremo condannati al fallimento”.
Così, tanto per essere sicuri di avere un’alternativa alla fallimentare condotta europea, Atene stringe i legami con Mosca. Entro novembre, fa sapere Tsipras da San Pietroburgo, Russia e Grecia prepareranno un memorandum per lo sviluppo della cooperazione economica tra i due Paesi. Cooperazione che conta già un progetto comune, il cosiddetto Turkish stream, il nuovo gasdotto che Mosca ha annunciato dopo avere posto fine al progetto del South Stream e che dovrebbe portare gas in Europa attraverso Grecia e Turchia e bypassando l’Ucraina. Il ministro dell’Energia russo, Aleksandr Novak e l’omologo greco, Panagiotis Lafazanis hanno siglato, sempre a San Pietroburgo, un’intesa preliminare sulla partecipazione greca al progetto. Il gasdotto avrà un costo di circa 2 miliardi di euro e Mosca, ha spiegato Novak, fornirà ad Atene un prestito pari al 100% dell’importo, fondi che torneranno “con l’implementazione del progetto stesso”. Secondo il ministro russo il ramo greco del Turkish Stream avrà una capacità annua di 47 miliardi di metri cubi di gas e i lavori per la sua realizzazione inizieranno nel 2016 e termineranno nel 2019. Un progetto, sottolinea il ministro russo, che pone anche le basi per un’ulteriore cooperazione con la Russia.
La disponibilità della Grecia a venire in soccorso di Atene non è un segreto. La Russia è pronta a considerare la possibilità di fornire assistenza finanziaria alla Grecia, ha detto il vice premier russo Arkadi Dvorkovich alla Tv Russia Today. “Noi – ha dichiarato – sosterremo qualunque decisione sarà proposta dalla Grecia e dai partner europei. Se la Grecia ha bisogno di assistenza finanziaria noi esamineremo la questione”. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha poi precisato che la Russia può prendere in considerazione la possibilità di fornire assistenza finanziaria ad Atene solo se lo chiede il governo greco.