Bruxelles – È un altro fine settimana di passione quello che attende i tecnici di Commissione europea, Bce e Fmi. La decisione annunciata ieri sera dal presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, di convocare un Eurosummit straordinario per lunedì sembra ridare qualche speranza a chi auspica che Grecia e Ue giungano presto a un accordo. La riunione dei capi di Stato e di governo della zona euro sarà preceduta nel pomeriggio dall’ennesimo Eurogruppo, che per la terza volta in cinque giorni riunirà intorno al tavolo i ministri dell’economia dei Paesi con la moneta unica. “La convocazione dell’Eurosummit è il segno che si ritiene che ci siano margini per raggiungere un’intesa e io condivido” ha dichiarato il ministro dell’Economia italiano, Pier Carlo Padoan, a margine dell’Ecofin in corso oggi in Lussemburgo. “Se non si fosse convocato niente, il tempo sarebbe continuato a passare fino al 30 giugno, ultimo giorno in cui la Grecia può rimborsare il Fmi” ha aggiunto Padoan, che poi ha chiosato: “Dobbiamo stare molto cauti”.
Sulla stessa linea del ministro italiano anche il suo omologo francese, Michel Sapin, che prima di prendere parte all’Eurogruppo di ieri aveva detto che “non c’è tutta questa differenza” fra la posizione di Atene e quella delle istituzioni. “Potremo arrivare a un accordo credibile, solido e duraturo” ha ribadito oggi il ministro francese, secondo il quale l’Eurosummit è “il posto giusto per prendere le giuste decisioni. La Grecia e l’euro sono talmente importanti che meritano un vertice di questo tipo”.
Ora la palla passa ai leader dell’eurozona, chiamati a raccolta dal presidente Tusk. A lasciar ben sperare ci sono le dichiarazioni della cancelliera tedesca Angela Merkel, che attraverso il suo portavoce ha fatto sapere che “non è troppo tardi” per raggiungere un accordo. “Lavoriamo per il successo di questo incontro” ha commentato il premier ellenico Alexis Tsipras, esprimendo fiducia nel fatto che “ci sarà una soluzione nel rispetto delle regole dell’Ue ma anche della democrazia, che permetterà alla Grecia di tornare alla crescita”. “A quelli che scommettono su scenari di crisi e terrore verrà dimostrato che sbagliano”, ha concluso il leader di Syriza. Donald Tusk, però ha ribadito di non illudersi che lunedì possa saltar fuori una “soluzione magica”. “Il braccio di ferro (definito con l’espressione inglese “game of chicken”, ndr) deve finire, così come il gioco del darsi la colpa”, ha dichiarato il polacco. “Il summit non sarà la tappa finale” ha però chiarito il presidente del Consiglio europeo, spiegando che non ci sarà “nessuna discussione tecnica dettagliata”, ma “siamo arrivati al punto in cui il Governo greco deve decidere se accettare ciò che credo sia una buona offerta di supporto continuativo o andare verso il fallimento. Alla fine questa è e può essere solo una decisione e una responsabilità greca. C’è ancora tempo, ma solo pochi giorni”.