Bruxelles – I danni causati all’Unione europea dalle sanzioni contro la Russia per la crisi ucraina “potrebbero sfiorare i 100 miliardi di dollari”. Lo ha affermato Vladimir Putin intervenendo al Forum economico di San Pietroburgo. “Ci sono stati diversi calcoli da parte dei nostri partner europei – ha spiegato Putin – qualcuno ha parlato di perdite per i produttori europei che ammontano a 40-50 miliardi di dollari. Gli ultimi dati che ho sentito dall’Europa indicano che potrebbero sfiorare i 100 miliardi”.
E 100 miliardi di euro, in valore aggiunto nell’export di beni e servizi, è la cifra stimata dal Wifo, Istituto austriaco per la ricerca economica, in uno studio commissionato dal Lena (Leading European Newspaper Alliance), alleanza di cui fanno parte diversi giornali europei tra cui Repubblica, Die Welt, El Pais e Le Figaro. Lo studio prende in considerazione le sanzioni alla Russia e la risposta di Mosca con il bando delle importazioni di diversi prodotti agroalimentari europei. La ricerca parla di 2 milioni di posti di lavoro a rischio.
E anche la Coldiretti lancia l’allarme, secondo l’associazione nel primo quadrimestre del 2015 sono crollate del 29,4 per cento le esportazioni di prodotti Made in Italy in Russia ma la percentuale sale al 48,2 per cento per i prodotti agroalimentari che sono direttamente colpiti dall’embargo posto da Putin che riguarda frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce. Il bando avrebbe poi causato un vero boom nella produzione locale di prodotti Made in Italy taroccati. “Ad oggi il danno diretto subito dai produttori di Grana Padano è di oltre 15 milioni di euro. Se ragioniamo anche in termini di indotto questa cifra arriva a 65 milioni”, ha dichiarato Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Tutela Grana Padano, commentando la decisione dell’Unione europea di prorogare di sei mesi, fino a fine gennaio 2016, le sanzioni europee alla Russia, una scelta che a suo avviso “non farà che peggiorare la situazione”.