Lussemburgo – “La principale emergenza per noi è di ripristinare il dialogo con adulti nella stanza”. Christine Lagarde, capo del Fondo monetario internazionale, evita i giri di parole per commentare l’ennesimo nulla di fatto. Le posizioni delle istituzioni creditrici e del Governo greco sono ancora troppo distanti e la possibilità di raggiungere un accordo assomiglia sempre più a una corsa contro il tempo fatta da due interlocutori che non riescono a comunicare. Mancano ormai meno di due settimane al 30 giugno, quando Atene dovrà restituire al Fondo monetario internazionale 1,6 miliardi, “altrimenti per quanto riguarda l’Fmi, la Grecia sarà in default e nessun altro stanziamento potrà essere effettuato finché non verranno rimborsati i debiti pregressi”, ha chiarito Lagarde.
Il ministro dell’Economia italiano, Pier Carlo Padoan, aveva cercato di mostrarsi ottimista questo pomeriggio spiegando che un mancato pagamento da parte della Grecia non porterebbe automaticamente al fallimento. Una teoria che non sembra convincere il capo del Fondo monetario internazionale, così come il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem. “Abbiamo fatto il punto della situazione sul programma greco e siamo dispiaciuti che siano stati fatti pochi progressi – ha spiegato il ministro olandese -. Nessun accordo è stato raggiunto. Ricordo che la base su cui lavoriamo è la dichiarazione del 20 febbraio concordata da tutto l’Eurogruppo”. “Le misure presentate dal governo Greco devono essere ritenute credibili e serie per essere inserite in un nuovo accordo” ha ripetuto Dijsselbloem, all’unisono con il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici. Che un accordo possa essere raggiunto ed entrare in vigore entro la fine del mese è ormai realisticamente impossibile, ma la speranza è che prima del 30 giugno venga raggiunta quantomeno un’intesa politica e tecnica. A quel punto, l’unico scenario possibile sarebbe posticipare ulteriormente il pagamento del debito all’Fmi, che sarebbe però disposto a scendere a compromessi una volta raggiunto l’accordo.
“Eravamo in attesa di controproposte credibili, ma queste non sono state formulate” ha dichiarato Moscovici, al quale ha fatto eco un’irritata Christine Lagarde. Dopo aver chiesto di far rientrare “gli adulti nella stanza”, la francese ha anche detto che i funzionari del Fmi sono rimasti per settimane a Bruxelles in attesa di una proposta greca e sono disposti a tornare in Belgio anche subito per far ripartire i negoziati.
Eppure Atene qualche proposta l’ha fatta. “Oggi abbiamo mandato un forte segnale consegnando un ambizioso programma che risolverebbe la crisi una volta per tutte” ha dichiarato Yanis Varoufakis al termine dell’Eurogruppo. Due sono le proposte “radicali, innovative e inedite” di Atene: un sistema di controllo del deficit che si attivi automaticamente quando una sorta di Corte dei conti greca (la cui creazione fa parte delle proposte greche già negoziate) dovesse prevedere che i conti dello Stato potrebbero andare in deficit primario. Il meccanismo attiverebbe dei tagli orizzontali e “garantirebbe a tutta la zona euro che lo Stato greco non chiederà mai più un prestito ai suoi partner per pagare i propri salari”, ha spiegato Varoufakis. La seconda proposta inedita è di fare un movimento “intra-troika”, così com’è stato definito dallo stesso ministro ellenico, spostando 27 miliardi di bond con cui la Bce ha comprato parte del debito pubblico greco al Fondo salva stati (Esm). Lo Stato greco non riceverebbe nemmeno un centesimo da questa operazione, ma potrebbe accedere al programma di quantitative easing della Banca centrale europea, cosa che invece non può fare in questo momento. “Un paradosso assoluto” ha chiosato Varoufakis.
Proposte che a quanto pare non sono state considerate credibili dalle istituzioni. Ma il tempo stringe, così il presidente del Consiglio dell’Unione europea, Donald Tusk, ha deciso di convocare per lunedì prossimo un vertice straordinario dei capi di Stato e di Governo della zona euro. Il summit si terrà in serata a Bruxelles. “È ora di discutere con urgenza la situazione della Grecia al più alto livello politico”, ha spiegato Tusk.