Roma – “La fiducia nel progetto europeo si sta indebolendo”. In alcuni strati della popolazione, nei vari Paesi membri, avanza “l’idea che l’Europa sia parte del problema e non la soluzione” per uscire definitivamente dalla crisi economica. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, partecipando a un seminario all’Università La Sapienza di Roma, descrive uno scenario in cui “stiamo vedendo una crescita economica ma non ancora solida, con livelli di disoccupazione ancora alti”. Di fronte a questo, “è da rigettare l’idea che l’Euroapa non possa fare di più”.
Per rispondere alla sfiducia di crescenti strati della popolazione europea verso l’Unione, secondo Padoan è necessario “mettere al centro del palco la dimensione sociale dell’Unione”. E per farlo è necessario che aumenti la fiducia tra i 28, per arrivare a “sempre maggiori forme di mutualismo” verso le quali, ritiene il ministro, stiamo comunque procedendo.
Ne è prova la “discussione molto interessante” su “un meccanismo di assicurazione europeo contro la disoccupazione”. Una proposta inserita nel contributo italiano al documento dei 4 presidenti – la relazione che i presidenti della Commissione, del Parlamento e del Consiglio europei insieme con quello della Bce presenteranno ai 28 per costruire il futuro dell’Unione – e sulla quale “si è cominciato a discutere per la prima volta all’Ecofin dello scorso anno a Torino”, ricorda Padoan.
Il ministro rivela il clima di quella riunione straordinaria, organizzata proprio per discutere di come affrontare la dilagante disoccupazione. Racconta che tutti i suoi colleghi, chi più e chi meno, convenivano sul fatto che vada messo in piedi un sussidio europeo di disoccupazione – a suo avviso “un ovvio sistema di risposta quando sono necessari aggiustamenti” nei sistemi produttivi degli Stati membri – ma molti ritenevano “che i tempi non fossero ancora maturi”.
Il problema, secondo il titolare di Via XX Settembre, è proprio la “mancanza di fiducia reciproca” tra gli Stati Ue. Più perdurerà, “più sarà difficile creare forme di mutualismo, in particolare nella dimensione sociale” dell’Europa, prosegue Padoan, il quale si mostra tuttavia ottimista indicando che “la strada intrapresa è quella giusta”. Ora si tratta di dare sempre più corpo all’idea “mettere insieme le risorse consente di raggiungere gli obiettivi comuni”.