Roma – Nel corso dell’incontro tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il premier britannico David Cameron, tra i padiglioni dell’Expo di Milano, l’immigraziuone è stato il tema principale sul tavolo, dopo le resistenze del Regno Unito ad accettare la redistribuzione dei richiedenti asilo, che per l’Italia è invece vitale per alleggerire il sovraccarico sul proprio sistema di accoglienza. “C’è la condivisione che questo problema (l’immigraizone, ndr) non è solo italiano”, spiega Renzi al termine della discussione con il collega, il quale conferma: “Ci rendiamo conto assolutamente che sia qualcosa su cui lavorare a livello europeo, tutti insieme”.
Posizioni appianate, dunque? Neanche un po’. “Ci sono posizioni anche diverse sulle singole scelte che adotteremo al prossimo Consiglio europeo”, ammette l’inquilino di Palazzo Chigi. Segno che non ha ottenuto dall’omologo di Downing Street l’apertura che sperava. Al di là della presenza navale e di “un grosso programma di aiuti in Nord Africa, che aumenteremo per cercare di stabilizzare i Paesi dell’area”, sono però pochi gli ulteriori impegni che è disposto a prendere. Promette una maggiore collaborazione con l’intelligence italiana “in Sicilia, dove noi metteremo uomini e risorse per provare a rompere i collegamenti” della rete di trafficanti e ribadisce l’impegno diplomatico per la nascita di un governo nazionale in Libia. Ma più in là non si spinge.
L’altro tema all’ordine del giorno è stato il futuro dell’Europa. “Abbiamo una prospettiva comune sulla necessità di una competitività equa e di una maggiore flessibilità”, ha dichiarato l’inglese, sottolineando “l’importanza delle riforme e dei cambiamenti” nell’Ue. Tema molto sensibile a Londra, dove l’attenzione è rivolta alla trattativa sulla partecipazione britannica all’Unione e al referendum che nel 2017 potrebbe sancirne l’uscita.
“La discussione che viene dal referendum del Regno Unito è molto importante anche per noi”, ha rimarcato Renzi, il quale si è detto convinto “che non ci sia futuro per l’Europa senza il Regno Unito come fondamentale partner”. Il premier italiano non vede il recente successo elettorale di Cameron – figlio anche di posizioni spesso antagoniste rispetto all’Ue – come un fatto negativo. La interpreta come una opportunità che apre “un grande momento per parlare delle prospettive future dell’Europa”. Una discussione sulle regole e la governance a cui il Regno Unito partecipare “dentro l’Unione europea”, ha concluso il capo dell’esecutivo.