Bruxelles –Se qualcuno per caso ci stava ancora sperando, a spazzare via ogni residua speranza sulla possibilità di un accordo tra Grecia e creditori nel corso dell’Eurogruppo di domani, ci pensa lo stesso Alexis Tsipras: il governo greco è pronto a dire un “grande no” a un cattivo accordo, ha detto il premier greco dopo avere incontrato il cancelliere austriaco, Werner Faymann. Tsipras, secondo quanto riporta Bloomberg, avrebbe anche chiarito di non avere paura di prendere decisioni difficili. Insomma non certo il clima che lascia sperare in un possibile accordo.
E anche a Bruxelles ormai ci si fa poche illusioni sull’appuntamento di domani. La riunione non produrrà risultati, lo ripetono praticamente tutti negli ambienti comunitari e fonti vicine al dossier sostengono che l’Eurogruppo si limiterà a “prendere nota della situazione”, e il capitolo di discussione sulla Grecia “non sarà lungo”. A denti stretti si ammette che sulla Grecia “c’è poco da dire, e quindi la riunione di domani andrà di conseguenza”. I ministri delle Finanze dei diciannove Paesi Ue con la moneta unica andranno sì per le lunghe, ma solo per un’agenda ricca di punti (programmi di post-sorveglianza di Irlanda, Portogallo e Spagna, Unione bancaria, semestre europeo con i programmi di convergenza, raccomandazioni specifiche per Paese, e poi ovviamente Grecia). A eliminare ogni residuo di ottimismo ci pensa il commissario per gli Affari economici e monetari, Pierre Moscovici. “Non credo che la riunione dell’Eurogruppo di domani sarà quella conclusiva”.
Nelle ultime ore a Bruxelles si sono fatte sempre più insistenti voci di possibili riunioni straordinarie di Eurosummit per la fine della settimana, voci al momento non confermate. Ma neppure smentite. Lo scenario, in assenza di smentite ufficiali, non può essere escluso. Come spiegano a Bruxelles, in caso (come sembra) di mancati progressi significativi domani, se il giorno successivo qualcuno ritesse di dover convocare un meeting straordinario si convocherebbe per domenica, questo per dare tempo ai partecipanti di volare in Belgio. Si rimane in sostanza sul “chi va là”, anche se al momento – ripetono a Bruxelles – in agenda non ci sono altre riunioni oltre a quelle previste di domani e a quella del vertice del Consiglio europeo della prossima settimana.
La Commissione non si sbilancia, con Moscovici che assicura che l’esecutivo comunitario “non sta ragionando nello scenario peggiore” di una Grexit. Ma non sta ragionando neppure nei migliori termini possibili, a sentire il commissario per l’Euro, Valdis Dombrovskis. “Siamo pronti a discutere proposte alternative a quelle messe sul tavolo, se la Grecia vorrà presentarle”. Parole che sanno di critica ad un esecutivo ellenico ancora ai ferri corti con i creditori. “Abbiamo proposto misure riviste al ribasso rispetto a quanto previsto originariamente”, aggiunge ancora Dombrovskis. Gli fa eco Moscovici, chiarendo che “è assolutamente falso che la Commissione stia chiedendo austerità”. I toni sono questi, e le premesse dell’Eurogruppo poco incoraggianti.