Bruxelles – Cresce ancora la tensione tra Mosca e Washington. A scaldare ulteriormente gli animi, dopo la minaccia di nuove sanzioni avanzata da Obama all’ultimo G7, ora c’è anche il progetto statunitense di dispiegare mezzi e armi pesanti da posizionare nei Paesi baltici e dell’Est europeo per scoraggiare possibile aggressioni russe a questi territori. Il piano è stato rivelato dal New York Times, secondo cui gli Usa starebbero valutando lo schieramento di “riserve di veicoli pre-posizionate” sufficienti ad equipaggiare tre battaglioni da 150 militari ciascuno nei tre Stati baltici di Estonia, Lettonia e Lituania, e contingenti di 750 militari in Polonia, Romania, Bulgaria e forse anche in Ungheria.
Se la Casa Bianca dovesse dare il via all’operazione, sarebbe la prima volta dalla fine della Guerra Fredda che gli americani ammassano armamenti di questo tipo e in questa quantità nel Vecchio Continente: si parla di carri armati, veicoli da combattimento per la fanteria e altri armamenti pesanti per un impiego di circa 5 mila soldati Usa.
Dalla Polonia arrivano conferme: Varsavia e Washington, hanno confermato le autorità polacche, stanno discutendo il collocamento nel territorio del Paese di depositi di armi pesanti. Il vice premier e ministro della Difesa nazionale della Polonia, Tomasz Siemoniak, ha assicurato che i negoziati si concluderanno a breve, ed ha ribadito che Varsavia “già da molto auspica la massima presenza militare statunitense in Polonia e nell’intera ala Est della Nato”. Anche il ministro della Difesa estone Sven Mikser vede nel presunto piano Usa un segnale positivo per provvedere alla sicurezza delle frontiere dei Paesi che confinano con la Russia. Le autorità lituane, inoltre, hanno annunciato la disponibilità ad accogliere armi statunitensi nel loro territorio: “Stiamo esaminando con i nostri alleati statunitensi l’opportunità di uno schieramento permanente di mezzi militari al fine di aumentare la nostra sicurezza”, ha dichiarato il ministro della Difesa, Juozas Olekas.
A chi l’idea sembra piacere molto meno è Mosca che fa sapere che, se un piano simile fosse attuato, non esiterà a reagire. La Russia è pronta a rispondere in modo appropriato, anche con i micidiali missili “Iskander dislocati nell’enclave russa in Europa di Kaliningrad” e non solo: lo ha detto il generale dell’esercito russo Yury Yakubov, in rappresentanza del Ministero della difesa russo. Il militare ha anche aggiunti che se l’Ovest procederà in questo senso, “segnerà una passaggio alla fase più aggressiva del Pentagono e della Nato dai tempi della Guerra fredda del secolo passato. Alla Russia non verrebbe lasciata altra opzione che quella di aumentare truppe e forze sul lato occidentale”, ha detto Yakubov.