Roma – Le decisioni prese al G7 di Elmau, la scorsa settimana in Germania, sono “molto chiare”: tutti i leader, “compreso il premier Matteo Renzi”, hanno preso l’impegno a “mantenere le attuali sanzioni” contro la Russia e a “imporne delle altre se necessario”. All’indomani del vertice tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il presidente russo Vladimir Putin, sono fonti della Casa bianca, citate dall’Ansa, a ricordare al premier italiano che nessuno sconto al Cremlino può essere fatto senza il pieno rispetto degli accordi di Minsk da parte russa.
In verità, ieri era stato lo stesso Renzi a ribadire che l’intesa tra Mosca e Kiev, firmata sotto l’egida di Parigi e Berlino, è “la stella polare” che deve guidare ogni decisione in materia di sanzioni. La differenza è che per il capo dell’esecutivo, con un atteggiamento di apertura nei confronti di Putin, l’accento sul rispetto completo dei protocolli di Minsk deve essere posto anche sugli impegni del governo ucraino a riconoscere autonomia alle regioni dell’Est, quelle a maggioranza russofona che sono contese con i separatisti.
Una posizione vicina a quella espressa da Papa Francesco, che ha ricevuto in serata Putin. Stando al portavoce del Vaticano, padre Federico Lombardi, il Pontefice e il leader russo hanno “convenuto sulla importanza di ricostruire un clima di dialogo e che tutte le parti si impegnino per attuare gli accordi di Minsk”.