Bruxelles – L’Isds, il meccanismo per le risoluzione delle controversie tra investitori stranieri e Stato, non sta creando problemi solo in Europa, dove la questione della sua eliminazione sta portando scompiglio nelle discussioni al Parlamento di Strasburgo sul Ttip, il trattato di libero scambio tra Stati Uniti ed Unione Europea. Ieri a Bruxelles, nel suo intervento di apertura del summit tra Ue e Celac, la Comunità di stati Latinoamericani e dei Caraibi, il presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, ha lanciato un durissimo attacco contro questo strumento.
“America Latina e Caribe hanno bisogno degli investimenti stranieri ma attraverso una relazione fra Stato e multinazionali che sia più giusta ed equilibrata, che permetta il rispetto reciproco, il rispetto dei diritti dell’uomo e della natura”, ha affermato il presidente ecuadoriano. E per raggiungere questa relazione più giusta è necessario a suo avviso creare “un centro d’arbitraggio per la nostra regione che eviti gli attentati portati a nostra sovranità”, attentati che vengono lanciati al momento “dai trattati d’investimento esistenti”, dove “tutto gira intorno al capitale” e dove gli arbitri che decidono tra le dispute tra una multinazionale straniera e un Paese latinoamericano “sono degli avvocati e dei consiglieri giuridici al soldo delle multinazionali”.