Strasburgo – La lista delle riforme chieste ad Atene dai creditori internazionali non è intoccabile, la Grecia di Alexis Tsipras può toglierne alcune e sostituirle con altre, ma l’impatto sul bilancio deve essere lo stesso. È quanto ha affermato il vicepresidente dell’esecutivo comunitario, Valdis Dombrovskis, commentando l’invio dell’ultima proposta da parte di Atene. “La Commissione e le altre istituzioni la stanno vagliando, negli ultimi giorni ci sono stati molti lavori tecnici e dovrebbe essere possibile fare passi avanti,”, afferma in una conferenza stampa al Parlamento europeo di Strasburgo, ma la cosa “importante”, è “mettersi d’accordo su un primo obiettivo di surplus primario e su alcune misure specifiche per raggiungerlo”. Le discussioni vertono soprattutto su elementi come pensioni e Iva ma “sin dall’inizio è stato chiaro grazie alle conclusioni dell’Eurogruppo di febbraio che è possibile sostituire misure non gradite con altre che abbiano pari effetto sul bilancio”. Le autorità greche per il vicepresidente “non devono dire solo quali misure non vogliono ma anche quali sono disposti a prendere in sostituzione di quelle”. “Servono”, ha concluso il presidente, “meno manovre tattiche e più lavoro sulla sostanza”.
Il punto di rottura a quanto pare sarebbe un obiettivo di surplus primario per quest’anno all’1%, mentre la Grecia offrirebbe uno 0,75%. “Quando la Commissione è passata dal 3% iniziale richiesto all’1% ha mostrato di essere già abbastanza flessibile”, spiega una alta fonte della Commissione. Lo stesso presidente dell’esecutivo comunitario, Jean-Claude Juncker, sarebbe molto contrariato dell’atteggiamento del premier ellenico e così “Tsipras sta rischiando di perdere il suo unico alleato”, continua la fonte secondo cui “durante le discussioni a Bruxelles la questione del surplus non era stata toccata, sembrava assunto che se le istituzioni si fossero accordate sull’1% quella cifra sarebbe stata rispettata. E lui invece ora ha cambiato di nuovo le carte in tavola”.