Bruxelles – Il braccio di ferro tra creditori e Grecia continua, senza che arrivino sostanziali fatti nuovi. Sembra quasi una gara a chi scende prima dall’auto lanciata in velocità verso un burrone, con il rischio che però tutti i contendenti scendano troppo tardi.
Il tema è stato affrontato anche durante in G7 in Baviera, nei colloqui tra i leader e nelle conferenze stampa finali. Il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker è stato molto duro con il capo del governo di Atene, affermando che durante e dopo l’incontro di Bruxelles della scorsa settimana “Alexis Tsipras non ha presentato nessuna proposta alternativa, ma spero che lo faccia presto”. Il lussemburghese si è detto “deluso dalle sue parole, la proposta avanzata non era un ‘prendere o lasciare’, ma c’era la possibilità di discutere dei maggiori punti di contrasto”. Secondo Juncker insomma il comportamento di Tsipras non è costruttivo, il greco, ha detto, “è un amico, ma anche nell’amicizia ci sono delle regole”.
Anche la cancelliera Merkel ha psrlato del negoziato, ammonendo che “non c’è più molto tempo per risolvere il problema e bisogna lavorare con grande determinazone”. Anche lei però chiede ad Atene di uscire allo scoperto: “Possiamo solo dire tutti assieme che vogliamo che la Grecia resti nell’Eurozona – ha detto – ma abbiamo anche dichiarato in modo molto chiaro che la solidarietà dell’Eurozona e dell’Fmi con la Grecia richiede che Atene proponga e attui delle misure”.
Una risposta del governo greco è arrivata dal ministro dell’Economia George Stathakis, che a Bloomberg TV ha detto che la Grecia continuerà a ripagare il suo debito “fino a quando ce la farà”. A luglio e agosto, ha aggiunto “dovremo affrontare enormi pressioni, ma finora il governo ha gestito i rimborsi più o meno come previsto”, sorvolando sul rinvio dei pagamenti di giugno al Fondo monetario a un’unica soluzione a fine mese. Il portavoce del governo di Atene, Gabriel Sakellaridis ha ribadito che “abbiamo tempo fino alla fine del mese per negoziare, per cui c’è ancora un certo margine”, aggiungendo che al momento ancora “tutte le opzioni sono possibili e saranno discusse”.
Qualche nota positiva, ma sempre senza che ci fosse chiarezza sui contenuti, è venuta dopo l’incontro di un’ora e mezza tra il ministro delle Finanze ellenico Yanis Varoufakis e il suo collega tedesco Wolfgang Schaeuble a Berlino. Colloqui “lunghi e produttivi” in un’atmosfera “estremamente cordiale”, ha riferito Varoukfakis, secondo il quale con il tedesco esiste “una comprensione comune del problema”, anche se non si è negoziato nulla, riferisce. Però in un’intervista concessa al Spiegel il ministro greco rialza i toni, affermando che i creditori “stanno sabotando il negoziato” rimangiandosi le promesse, mentre da Atene sono arrivate “grandi concessioni su Iva e surplus”. Perché Atene firmi un accordo, ha aggiunto, è necessario che si preveda una “ristrutturazione del debito”.