Bruxelles – Sessantuno delegazioni nazionali in rappresentanza di più di un miliardo di persone. Sono questi i numeri impressionanti che stanno dietro al summit che mercoledì e giovedì riunirà a Bruxelles gli uomini più potenti dell’Unione europea e della Comunità di Stati Latinoamericani e dei caraibi (Celac). Si tratta della seconda riunione di questo tipo da quando la confederazione del Centro e Sud America ha adottato il nome Celac, ma è dal 1999 che i dirigenti delle due sponde dell’Atlantico si riuniscono ogni due anni per stabilire le priorità del loro partenariato. Nel 2013 la sede del vertice era stata Santiago del Cile, quest’anno Bruxelles, e il tema sarà “Concepire il nostro avvenire comune per offrire ai nostri cittadini delle società prospere, solidali e sostenibili a lungo termine”. Tra i Paesi Sudamericani c’è ovviamente anche il Brasile, una delle economie in maggiore crescita nel Mondo. L’Ue sarà rappresentata dal presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, dal presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, e dall’Alto rappresentante per la Politica estera, Federica Mogherini, che avrà anche il compito di co-presiedere il vertice insieme a Ricardo Patiño, ministro degli Affari esteri dell’Ecuador e presidente della Celac.
La riunione dei capi di Stato sarà preceduta domani dall’incontro fra i ministri degli Affari esteri dei 61 Paesi Ue-Celac, che avrà lo scopo di rilanciare le relazioni bilaterali fra le due regioni. Un altro degli eventi che avranno luogo a margine del vertice principale sarà il Summit delle imprese. L’iniziativa, co-organizzata dal commissario per il Mercato interno, Elżbieta Bieńkowska, e dal commissario per la Cooperazione internazionale Nemen Mimica, si svolgerà il 10 giugno e riunirà i rappresentanti delle imprese delle due sponde dell’Atlantico.
Grandi sono le aspettative nei confronti del vertice internazionale Ue-Celac, in particolare da parte delle organizzazioni non governative. A marzo, più di 100 ong europee e latinoamericane si erano riunite a Bruxelles per sintetizzare le proprie richieste in un unico documento da presentare al forum istituzionale. “L’Europa deve rivedere le sue relazioni con l’America latina e i Caraibi mettendo l’accento su più cooperazione e uguaglianza socio-economica nel rispetto dei diritti umani” è il messaggio principale della dichiarazione congiunta redatta al termine del forum. Le ong considerano il summit di mercoledì e giovedì di un’importanza strategica per sottolineare l’importanza di promuovere delle relazioni fra le due regioni che siano focalizzate sui diritti umani, sulla parità di genere, e sulle alternative sostenibili al modello economico corrente per una società più giusta e inclusiva. Per questo molte di loro hanno promosso una mobilitazione di tre giorni che ha preso il via oggi a Bruxelles, sede del vertice, e a Strasburgo, dove questa settimana si riunisce il Parlamento europeo in sessione plenaria. Le stesse organizzazioni hanno anche prodotto un video animato per denunciare i rischi derivanti da una relazione non bilanciata fra Europa e America latina.
Il 19 marzo scorso, ad aprire il Forum della società civile Ue-Celac era stata Federica Mogherini, che, esprimendosi in spagnolo, si era rivolta direttamente ai rappresentanti latinoamericani e dei Caraibi rivendicando di aver spinto per “dare un nuovo impulso alle relazioni Ue-Celac” fin dall’inizio del suo mandato. “Il summit di giugno deve servire per rilanciare la nostra relazione e introdurre in maniera congiunta una nuova dinamica” aveva dichiarato l’Alto rappresentante, definendo l’America centro-meridionale “l’estremo Occidente” dell’Europa. E sulle violazioni dei diritti umani che ancora si registrano in alcuni Paesi della Celac, in particolare riguardo al diritto d’espressione, Mogherini aveva affermato che l’Ue continuerà a incoraggiare tutti i suoi partner “per promuovere una partecipazione significativa e strutturata delle organizzazioni della società civile al dialogo politico nazionale e spingerà per il rispetto dell’indipendenza delle ong”.