Bruxelles – La relazione sul Ttip spacca il gruppo dei Socialisti & Democratici al Parlamento europeo. A meno di una settimana dal voto decisivo in Plenaria, in agenda il prossimo 10 giugno a Strasburgo, la delegazione francese ha deciso di criticare apertamente il testo messo a punto dal socialista tedesco Bernd Lange affermando che “non è chiaro” nella parte in cui tratta dell’arbitraggio privato. Il punto critico è appunto l’Isds, il meccanismo per la risoluzione delle dispute tra Stato e investitori, che il testo chiede di sostituire con un organismo simile ma fortemente riformato. “Abbiamo depositato degli emendamenti per fare in modo che nel voto in Plenaria si rigetti del tutto il ricorso all’Isds”, cosa che nel testo attuale non avviene, e se questo non succederà “noi non voteremo la risoluzione”, scrivono i socialisti francesi in una nota.
“Per noi l’Isds non ha niente a che vedere con la giustizia: è un sistema instaurato al solo beneficio delle imprese multinazionali, che permette loro di attaccare uno Stato se si sentono danneggiate da una decisione dei legislatori nazionali”, affermano i francesi che definiscono il meccanismo “da un punto di vista democratico semplicemente inaccettabile”. La delegazione ‘ribelle’ cita l’esempio della causa intentata dalla Philip Morris contro l’Australia per la decisione del Paese di imporre il pacchetto neutro, ossia senza logo, senza scritte, senza immagini che permettano di identificare le differenti marche che vendono tabacco. “Gli Stati devono poter legiferare, soprattutto per difendere l’ambiente, la salute pubblica, i diritti dei consumatori o dei lavoratori, i servizi pubblici. È inammissibile che le multinazionali dispongano di uno strumento come l’arbitraggio privato per contrastare delle legislazioni che possono intaccare i loro interessi”, affermano ancora aggiungendo che per la tutela degli interessi delle aziende “esistono altre vie”, come ad esempio “i tribunali dei sistemi europei o americani, che sono garanzia di rispetto del diritto votato dai legislatori democraticamente eletti”.