Bruxelles – Il Movimento 5 Stelle in Europa accoglie e rilancia l’idea di una risoluzione del Parlamento europeo per un forte segnale di contrarietà dell’Ue alla pena di morte per lapidazione, ancora presente in Paesi destinatari dei fondi europei di cooperazione e di sviluppo come Iran, Sudan, Pakistan, Afghanistan, Nigeria, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Yemen.
La proposta nasce dall’iniziativa mondiale “Stop Stoning”, dalla quale ha preso spunto un dibattito promosso all’Europarlamento organizzato dagli eurodeputati Marco Zullo, Ignazio Corrao, Daniela Aiuto e Fabio Massimo Castaldo (Efdd-Movimento 5 Stelle) a cui hanno partecipato anche gli eurodeputati Socialisti Marc Tarabella e Iratxe Garcia Perez, la liberale Angelika Milnar e il Popolare Davor Stier.
Nel dibattito, i responsabili europei della campagna contro la lapidazione “Stop Stoning”, Taher Djafarizad e Mina Ahadi, hanno chiesto all’Ue il taglio dei finanziamenti e l’embargo ai prodotti dei Paesi che praticano la lapidazione. L’Iran, uno dei Paesi con il maggior numero delle condanne a morte per lapidazione, solo nel 2013 ha beneficiato di 90 milioni di aiuti europei allo sviluppo. Mentre Marco Zullo ha spiegato come “la lapidazione vìoli l’articolo 6 sul diritto alla vita e l’articolo 7 sulla proibizione di tortura e di pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti, della Convenzione Internazionale sui Diritti Civili e Politici”.
Ignazio Corrao ha sottolineato l’importanza di un appoggio trasversale dei vari gruppi politici e l’eurodeputato S&D, Marc Tarabella, ha ricordato come le pressioni giunte da Strasburgo abbiano contribuito a salvare la vita a Sakineh Mohammadi Ashtiani, condannata a morte nel
2006 in Iran e graziata nel 2014.
“L’Europa deve pretendere il rispetto del diritto internazionale da parte di quei Paesi con i quali non esita ad intrattenere rapporti commerciali ed economici”, ha affermato Daniela Aiuto. Forte impegno per il rispetto dei diritti umani è stato ribaeodito dalla presidente della commissione Pari Opportunità del Parlamento Europeo, Iratxe Garcia Perez. Mentre Angelika Mlinar, eurodeputata austriaca dell’Alde, ha affermato che se i 28 Paesi Ue garantissero asilo politico alle donne maltrattate e sottoposte a regimi di forte disuguaglianza, “i Paesi in cui è in vigore un regime barbaro come la lapidazione muterebbero immediatamente le loro leggi”.