Bruxelles – La Commissione europea ha deciso di rigettate la petizione popolare che chiedeva di bandire la vivisezione dall’Unione europea. “Anche se la Commissione condivide la convinzione che la sperimentazione animale andrebbe sospesa in Europa, il suo approccio per il raggiungimento di tale obiettivo è diverso da quello proposto in questa iniziativa dei cittadini”, si legge in una nota dell’esecutivo comunitario.
La petizione era stata supportata da numerose organizzazioni europee tra cui Animal Amnesty, WWF, Animalisti Italiani, la Lega Nazionale per la Difesa del Cane e la Lega anti vivisezione (Lav), e aveva raccolto 1 milione e 173mila firme tra Spagna, Italia, Polonia, Ungheria, Slovacchia, Germania, Slovenia, Francia, Finlandia.
“Riconosciamo la validità della richiesta ma riteniamo che sia prematuro bloccare di punto in bianco i test sugli animali perché molti progressi scientifici dipendono da questa forma di sperimentazione e non abbiamo strumenti alternativi”, ha dichiarato la commissaria vicepresidente Kristalina Georgieva, nello spiegare le ragioni della decisione della Commissione.
“L’iniziativa ha raggiunto un ampio sostegno e la prendiamo molto sul serio”, ha aggiunto Georgieva secondo cui l’esecutivo punterebbe a “eliminare gradualmente” la sperimentazione sugli animali. Per farlo si impegna a proporre diverse azioni per “accelerare lo sviluppo di approcci alternativi nella ricerca”. Entro la fine del 2016 la Commissione organizzerà una conferenza che vedrà la partecipazione della comunità scientifica e dei portatori d’interesse, e in tale occasione si propone di presentare una relazione sullo stato d’avanzamento delle azioni intraprese.
Interrompere le sperimentazioni sugli animali per la Commissione “è l’obiettivo principale della normativa dell’Ue sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici (Direttiva 2010/63/UE), che l’iniziativa chiede di abrogare”, si legge ancora nella nota che afferma invece di considerare quella direttiva “lo strumento legislativo giusto per realizzare gli obiettivi perseguiti dall’iniziativa e non ne proporrà quindi l’abrogazione”.
Presentata alla Commissione europea il 3 marzo 2015 “Stop Vivisection” è la terza iniziativa dei cittadini europei ad avere raggiunto i numeri richiesti, dopo “One of Us” e “Right 2Water”, petizione che chiedeva che l’acqua fosse pubblica in tutta Europa e che, come quella contro la sperimentazione animale, era stata rigettata da Bruxelles.