Bruxelles – Disoccupazione leggermente in calo nell’Eurozona: secondo i dati diffusi da Eurostat, nel mese di aprile 2015, il tasso di senza lavoro nell’area euro è sceso all’11,1% rispetto all’11,2% registrato a marzo e all’11,7% di aprile dello scorso anno. Stabile su base mensile la disoccupazione nell’Ue a ventotto, al 9,7% ad aprile come a marzo. Si registra comunque un calo su base annuale: ad aprile 2014 era al 10,3%.
Secondo l’ufficio statistico dell’Ue dunque ad aprile di quest’anno erano senza lavoro nell’Ue in tutto oltre 23 milioni e mezzo di persone, di cui più di 17,8 milioni nell’Eurozona. Rispetto a marzo 2015 il numero dei disoccupati è sceso di 126 mila persone nei Ventotto e 130 mila nell’area euro. Rispetto ad un anno fa, invece, la disoccupazione è scesa di oltre un milione e mezzo di persone in tutto nei ventotto Paesi membri e di 849 mila nell’area euro.
Tra i Paesi, il tasso più basso di disoccupazione si registra in Germania (4,7%) e il più alto in Grecia (25,4%) e Spagna (22,7%). In Italia è al 12,4%, contro il 12,6 del mese precedente e il 12,5 di aprile 2014. Su base annua il tasso di disoccupazione è sceso in ventidue Stati membri e aumentato in sei. I cali più considerevoli si osservano in Spagna (da 24,9% a 22,7%), Lituania (da 11,1% a 8,9%) e Irlanda (da 11,8% a 9,7%). Gli aumenti più significativi, invece, sono stati in in Francia (da 10,1% a 10,5%), Croazia (de 17,1% à 17,5%) e Finlandia (da 8,5% a 9,4%).
In calo anche la disoccupazione giovanile che si è attestata ad aprile di quest’anno al 20,7% nell’Ue e al 22,3% nell’Eurozona, contro rispettivamente il 22,6% e il 20,9% registrati a marzo. Un anno fa erano al 22,5% nell’Ue e al 23,9% nell’Eurozona. In aprile i giovani con meno di 25 anni senza lavoro nell’Eurozona erano dunque oltre 4 milioni e 700 mila, di cui tre milioni e centomila nei Paesi dell’Euro. Rispetto ad un anno fa il numero dei giovani senza impiego è diminuito di 478 mila nell’Ue e di 270 mila nell’area euro. Anche in questo caso il tasso più basso si registra in Germania (7,2%), poi Austria e Danimarca (10,1%), mentre i più elevati sono in Grecia (50,1%), Spagna (49,6%), Croazia (45,5%) e Italia (40,9%).