Bruxelles – Sempre più persone in Europa sostengono l’importanza degli aiuti umanitari nelle zone più povere del mondo, nonostante la crisi economica. Il quadro fornito dall’ultimo Eurobarometro fotografa dei cittadini dell’Unione leggermente cambiati rispetto a due anni fa, quando i sondaggi avevano registrato un 88% di pareri favorevoli alla cooperazione internazionale. Quest’anno, invece, la percentuale è salita fino al 90%, mentre l’85% ritiene che sia importante continuare a fornire gli aiuti nonostante la crisi economica.
“La solidarietà dei cittadini europei dà speranza a centinaia di milioni di persone nel mondo che hanno bisogno di aiuto per la loro stessa sopravvivenza in contesti di conflitti, migrazioni o catastrofi naturali. Sono orgoglioso del grande sostegno che hanno espresso i nostri cittadini per le attività umanitarie condotte dall’Ue perché fa sì che la nostra Unione continui a operare per il bene in un mondo sempre più complesso”, ha dichiarato soddisfatto Christos Stylianides, commissario per gli Aiuti umanitari e la Gestione delle crisi. Nel suo complesso l’Ue, che ha dedicato il 2015 proprio allo sviluppo, è il primo donatore al mondo di aiuti umanitari, anche se è ancora lontana dal mantenere la promessa di dedicare lo 0,7% del reddito nazionale lordo alla cooperazione. Solo cinque Stati membri, infatti, hanno raggiunto tale obiettivo, mentre la media comunitaria è dello 0,41%. Nonostante la strada da fare sia ancora lunga, l’Unione sembra però aver migliorato la propria strategia comunicativa. Secondo il sondaggio, che ha raccolto il parere di 28.082 persone, il 76% dei cittadini Ue ha una conoscenza generale delle attività umanitarie portate avanti dall’Unione europea. Un dato incoraggiante considerando che nel 2012 la percentuale era del 68%.
Se guardiamo all’Italia, però, i numeri cambiano. Solo il 58% degli italiani dichiara di essere a conoscenza delle attività portate avanti dall’Ue e coloro che ritengono importante continuare ad aiutare le popolazioni in difficoltà sono l’84%, sei punti in meno della media europea. Il 72% degli italiani si dice favorevole agli aiuti anche in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando, ma il dato che colpisce di più è che solo il 18% esprime pieno apprezzamento per l’iniziativa dell’Ue d’inviare volontari in tutto il globo per svolgere azioni umanitarie internazionali. Come dire, sì alla cooperazione ma solo quando comporta un lavoro a distanza e nessuna implicazione diretta. Nell’Unione, i convinti sostenitori dell’iniziativa “Eu Aid volunteers” sono il 41%.