Bruxelles – Il prima possibile, forse già “in due settimane”, una base operativa di Frontex sarà aperta a Catania. Che l’agenzia europea per il controllo delle frontiere avesse intenzione di creare un ufficio in Sicilia, nel cuore della zona più toccata dall’emergenza immigrazione, era già stato annunciato pochi giorni fa, al momento dell’approvazione del nuovo piano operativo di Frontex. Ora è stata decisa anche la città. “Catania ci ha offerto una sistemazione, i nostri ufficiali hanno fatto un sopralluogo e la trovano idonea”, ha spiegato il direttore esecutivo dell’agenzia Ue, Fabrice Leggeri, secondo cui da lì “il coordinamento sarà più efficiente”. Ad ospitare la base dovrebbe essere l’ex monastero di Santa Chiara.
L’obiettivo è aprire l’ufficio siciliano, in cui dovrebbero lavorare dagli 8 ai 10 funzionari “il prima possibile”, forse già “in due settimane”. Con i nuovi fondi che l’Ue ha deciso di stanziare per gestire i flussi migratori – 26 milioni in più per il 2015 e 45 per il 2016 – Frontex conta di assumere una trentina di persone, che andranno a formare delle squadre locali per il sostegno alle autorità italiane nell’accoglienza dei migranti.
Un attività quanto mai necessaria visto che da inizio anno sono sbarcati in Italia 36 mila migranti, contro i 170 mila del 2014 e gli oltre 45 mila del 2013. In Grecia, invece, dall’inizio dell’anno sono sbarcate 39 mila persone, contro le 44 mila dello scorso anno e le 12 mila del 2013. Per Frontex si tratta di “trend preoccupanti”.
“Quella di avere una sede operativa in Sicilia è una decisione importante, che permetterà a Frontex di meglio gestire l’emergenza attuale, da vicino, e non dalla sede di Varsavia, con una più netta presenza sul campo che garantirà azioni tempestive ed efficaci”, commenta l’eurodeputato Ppe, Giovanni La Via. La base opertativa di Catania “ci dà dimostrazione ulteriore dell’inversione di tendenza che nelle istituzioni europee finalmente si registra sull’emergenza immigrazione nel Mediterraneo”, concorda l’eurodeputata Pd, Michela Giuffrida. Secondo il Movimento 5 Stelle, invece, “è solo fumo negli occhi, la sede dell’agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Ue, infatti, resterà in Polonia, a noi le briciole”, sottolineano i grillini.