Bruxelles – Il Parlamento ci riprova. Dopo una prima richiesta d’incontro andata a vuoto, gli eurodeputati alzano di nuovo la voce e chiedono ai protagonisti del negoziato Ue-Grecia di presentarsi in aula per spiegare cosa sta succedendo. Settimana scorsa era stata la conferenza dei capigruppo ad avanzare la richiesta, questa volta invece è il partito liberale europeo, Alde. “È in gioco niente meno che l’unità e l’integrità della zona euro – ha dichiarato Guy Verhofstadt, presidente del gruppo Alde -. I greci e gli altri contribuenti europei hanno il diritto di sapere perché è stato impossibile trovare un accordo negli scorsi mesi”.
Lamentando quindi una mancanza di trasparenza e senso di responsabilità nei negoziati, i liberali hanno chiesto al Primo ministro greco, Alexis Tsipras, al presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, al commissario per gli Affari economici e monetari, Pierre Moscovici, e al presidente della Bce, Mario Draghi, di spiegare pubblicamente al Parlamento perché non si sia ancora riusciti a trovare la quadra del cerchio.
“I negoziatori dovrebbero essere controllati dalla sola istituzione europea eletta democraticamente – ha aggiunto l’eurodeputata Alde Sylvie Goulard -. È nostro dovere chiedere un riscontro ai negoziatori. Non capisco quindi perché i gruppi più grandi del Parlamento schivino questo dibattito”.
Settimana scorsa era stato l’intero Parlamento, di concerto con il suo presidente Martin Schulz, a invitare Tsipras e Dijsselbloem a prendere parte a una riunione dei capigruppo a Bruxelles per illustrare lo stato di avanzamento del negoziato. Dopo varie conferme e smentite da parte delle istituzioni, l’incontro a porte chiuse era saltato. Questa volta, invece, l’invito è a riferire direttamente in aula. La saga greca continua.