Zurigo – Tempesta sulla Fifa, l’organismo che governa il calcio globale, con l’arresto all’alba di alcuni tra i suoi massimi dirigenti a Zurigo da parte della autorità svizzere in collaborazione con quelle statunitensi, a seguito di un’indagine per corruzione in corso dal 2011. Gli arresti, che verranno annunciati oggi a New York in una conferenza stampa del ministro della Giustizia, del capo dell’Fbi e di quello dell’Irs, l’autorità fiscale Usa, potrebbero essere un ostacolo insormontabile alla rielezione per il quinto mandato di Sepp Blatter, svizzero, 79 anni, che sarebbe dovuta avvenire venerdì. Blatter, padre padrone della Federazione dal 1998, non è tra gli arrestati, ma secondo la stampa Usa sarebbe tra gli indagati. “Abbiamo letto la notizia e stiamo cercando di chiarire la situazione. Al momento non ci saranno altri commenti” si è limitato a dichiarare un portavoce della Fifa riguardo agli arresti.
L’inchiesta, che ipotizza i reati di evasione fiscale, riciclaggio, associazione a delinquere, truffa, è nata dopo il contestato voto del 2010 tra i dirigenti Fifa per assegnare il diritto di ospitare le Coppe del Mondo 2018 e 2022 a Russia e Qatar rispettivamente. I poliziotti in borghese svizzeri hanno svegliato all’alba sei dirigenti della Federazione calcistica nelle loro stanze dell’albergo a cinque stelle Baur au Lac sul lago di Zurigo, dove si trovavano in vista dell’elezione del presidente prevista per venerdì. Dopo il voto venerdì dei 209 Paesi membri della Fifa, il comitato esecutivo, noto come Ex-Co, avrebbe dovuto riunirsi sabato. Gli arrestati dovrebbero essere estradati negli Usa insieme ad altre persone, una decina, che vengono fermate nella stesse ore in altre parti del mondo. A ufficializzare l’operazione sarà oggi a Brooklyn il ministro della Giustizia Usa Loretta Lynch, già procuratore generale del distretto orientale di New York, che ha gestito l’indagine, insieme al direttore dell’Fbi James Comey e a capo delle indagini dell’Irs Richard Weber.
L’indagine Usa è nata, secondo il New York Daily News, almeno a fine 2011, quando gli agenti federali avvicinarono Chuck Blazer, componente Usa del comitato esecutivo Fifa, che poi divenne un collaboratore di giustizia. Blazer avrebbe registrato in segreto gli altri membri del comitato durante i Giochi olimpici di Londra 2012, a New York e in altre città. La Fifa è da tempo sconvolta da vari scandali, ma Blatter è sempre rimasto a galla. Il suo unico rivale al voto di venerdì, il giordano principe Ali bin al Hussein ha affermato che le “politiche mirate al vantaggio personale e lo stile controverso delle leadership Fifa oggi hanno privato di ogni potere le associazioni nazionali, colpito il nostro sport e ci sono costate la nostra dignità”. Secondo varie fonti Blazer, gravemente ammalato oggi e da tempo in ospedale a New York, dovrebbe aver fornito ai federali informazioni sufficienti sugli oscuri metodi di finanziamento del calcio mondiale da tenere lontano Blatter dagli Usa, nel timore di finire nelle maglie dell’indagine.
Tra i destinatari degli ordini di arresto di oggi ci sarebbe Jack Warner, di Trinidad, per lungo tempo a capo della Concacaf, la potente Federazione di calcio nordamericana e caraibica, oltre a al suo successore Jeffrey Webb, delle isole Cayman, vice presidente del comitato esecutivo, insieme all’uruguaiano Eugenio Figueredo, altro vicepresidente del comitato e fino a poco tempo fa capo della Federazione sudamericana. La Fifa è nel mirino da tempo per la mancanza di trasparenza sui salari dei dirigenti e sull’allocazione delle risorse di un’organizzazione che per sua stessa ammissione dal 2011 al 2014 ha avuto ricavi di 5,7 miliardi di dollari. Le decisioni strategiche vengono spesso prese senza dibattito o spiegazioni e il comitato esecutivo ha un potere smisurato. L’inchiesta è centrata sulla Concacaf, una della sei federazioni regionali che compongono la Fifa, guidata dal 1990 al 2011 da Warner. Warner ha lasciato la Fifa, Concacaf e federazione nazionale di Trinidad nel 2011 a seguito di accuse di aver tentato di comprare i voti dei delegati caraibici per l’elezione del presidente Fifa nel 2010. Un rapporto del 2013 l’ha anche accusato di essersi indebitamente appropriato di milioni di dollari. Ma secondo le norme della Federazione dell’epoca, le dimissioni di Warner hanno comportato l’immediata chiusura di ogni indagine interna nei suoi confronti. “La presunzione di innocenza è mantenuta” recitava uno scarno comunicato della Federazione.
Articolo tratto da Askanews