Roma – Mentre in Italia si celebra il centenario del nostro ingresso nella Grande guerra ’15-’18 contemporaneamente la Camera in aula propone la restituzione dell’onore ai militari italiani fucilati in quel conflitto per motivi di disciplina militare o accusati di tradimento di fronte al nemico o di non aver obbedito agli ordini ricevuti. La legge che appunto mira alla riabilitazione dei nostri soldati della Grande guerra e’ giunta all’esame dell’aula di Montecitorio, che ha avviato la discussione generale.
L’iniziativa e’ scaturita l’anno scorso, quando nel centenario dell’inizio della prima Guerra mondiale l’Italia, insieme con molti altri Paesi, ha inteso ripercorrere sul piano storico e celebrativo quegli avvenimenti, che segnarono il corso della storia in Europa e nel mondo negli anni che seguirono quel drammatico conflitto. ln questo contesto si inserisce la tragica vicenda dei militari italiani che finirono davanti al plotone di esecuzione per reati contro la disciplina militare, accusati di tradimento o di viltà di fronte al nemico.
In totale (come ricorda la legge all’esame della Camera), i soldati processati durante il conflitto furono 262.481, a cui si aggiunsero 61.927 civili e 1.119 prigionieri di guerra. Nell’insieme furono processate 325.527 persone; la percentuale di condanne si aggira intorno al 60 per cento del numero degli imputati. In questa moltitudine di procedimenti, 4.028 si conclusero con la condanna alla pena capitale, di cui 2.967 con gli imputati contumaci e 1.061 al termine di un contraddittorio. Le sentenze eseguite furono 750, ma il numero dei fucilati non si esaurisce in questa cifra, perché furono circa altri 350 gli uomini giustiziati. Questi ultimi andarono incontro alla più severa delle pene senza processo, attraverso decimazioni o esecuzioni sommarie
L’obiettivo della legge è quello di riaprire innanzitutto, con un avvio d’ufficio da parte del procuratore generale militare, i casi assegnati con questo stesso procedimento di legge e inviarli per una loro rivisitazione al Tribunale militare di sorveglianza per una richiesta di riabilitazione