Roma – “Le difficoltà delle autorità greche nella definizione e nell’attuazione delle necessarie riforme”, sommate alla “incertezza sull’esito delle prolungate trattative con le istituzioni europee e il Fondo monetario internazionale, alimentano tensioni gravi e potenzialmente destabilizzanti”. Sono parole espresse dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nelle sue considerazioni finali a seguito dell’Assemblea annuale dell’Istituto di Palazzo Koch. “Il riacutizzarsi della crisi greca – ha però precisato Visco – ha avuto ripercussioni limitate” sui tassi di interesse per i titoli di Stato “nel resto dell’area” euro. A garantire la sostanziale tenuta, secondo il governatore, hanno contribuito “le riforme avviate in molti Paesi e i progressi conseguiti nella governance europea e negli strumenti a disposizione delle autorità per evitare fenomeni di contagio”. Ma senza un accordo che metta Atene in sicurezza, non si sa quanto la situazione possa ancora tenere.
Il numero uno di Bankitalia ha parlato anche del Quantitave easing avviato dalla Bce per l’acquisto di titoli di Stato della zona euro. La scelta di “condividere solo parzialmente i rischi” dell’operazione, che “sono stati lasciati in capo alle singole banche centrali nazionali”, per Visco, “riflette i ritardi e i limiti del processo di unificazione europea”. Al contrario, “una piena condivisione de rischi sarebbe stata più consona all’assetto della politica monetaria unica e coerente con il Trattato”. Il parere del governatore è che gli effetti positivi che si sono registrati – “i timori di deflazione si sono allentati, spiega – devono essere un incentivo a proseguire, perché “il costo di un’incompleta attuazione” del programma “sarebbe molto elevato”.
Venendo alla situazione italiana, il massimo dirigente di Palazzo Koch elogia il governo sulle riforme, ma lo sprona ad “allargarne lo spettro e accelerarne l’attuazione”. E l’invito ad agire con solerzia è rivolto anche al Parlamento, quando auspica “una rapida approvazione della delega” all’esecutivo per “adeguare il quadro normativo italiano” alla nuova normativa europea sul risanamento e sulla risoluzione delle crisi degli istituti di credito.
Sempre sul fronte delle banche, Visco affronta il tema delle sofferenze che alla fine dello scorso anno sono arrivate “a sfiorare i 200 miliardi di euro, il 10% del complesso dei crediti” erogati. Per questo, a suo avviso, è necessaria una discussione “rapida e costruttiva” tra l’esecutivo italiano e la Commissione europea sulla creazione di una ‘bad bank’, un meccanismo che ha l’obiettivo di sgravare dai titoli tossici e dai crediti difficilmente esigibili i bilanci degli istituti. Come Banca d’Italia “Proponiamo da tempo iniziative in questa direzione, anche con il concorso del settore pubblico – ha ricordato il governatore, aggiungendo che la banca centrale sta “collaborando con il governo a disegnarle, nel rispetto della disciplina europea sugli aiuti di Stato”. Secondo Visco, realizzare una simile misura “contribuirebbe a riattivare appieno il finanziamento di famiglie e imprese”.