Bruxelles – È cominciata la battaglia di David Cameron per cambiare i rapporti tra Gran Bretagna e Unione europea. Che il premier britannico avesse intenzione di tornare alla carica, dopo la sua riconferma nelle elezioni dello scorso 7 maggio, è stato chiaro già al suo arrivo al summit di Riga sul partenariato orientale. “È anche un’opportunità per iniziare le discussioni sulla riforma dell’Ue”, ha subito chiarito Cameron mettendo in conto “ci saranno alti e bassi, un giorno sentirete dire che una cosa è possibile e il giorno dopo che è impossibile”. Ma difficoltà o meno, ha avvertito, sono “determinato a consegnare ai britannici una riforma della Ue, in modo che si trovino di fronte ad una scelta chiara nel referendum che convocheremo prima della fine del 2017”.
E la campagna lanciata oggi entrerà nel vivo già la prossima settimana. Lunedì il premier britannico incontrerà, nella sua residenza di campagna di Chequers, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. Dopo il Queen’s Speech di mercoledì, nel quale la regina illustrerà al Parlamento l’agenda del governo, Cameron volerà a Parigi giovedì, per un colloquio con il presidente francese, Francois Hollande. Il giorno successivo il premier sarà invece a Berlino per incontrare la cancelliera tedesca, Angela Merkel. All’inizio di giugno Cameron dovrebbe avere un incontro anche con il premier irlandese Enda Kenny.
L’unica via per evitare la cosiddetta Brexit, sembra lasciare intendere Cameron, è prendere sul serio la richiesta di rinegoziare i rapporti con Bruxelles. A partire da temi spinosi, su cui ci sono già stati scontri a distanza tra Londra e Bruxelles, come quello dei migranti europei in arrivo in Gran Bretagna. “Io e molti altri crediamo che sia giusto per noi ridurre gli incentivi alle persone che vogliono venire qui”, ha detto il premier in un discorso tenuto a Londra prima di volare a Riga, sottolineando che ridurre il numero di migranti europei che possono avere accesso al sistema di welfare britannico “sarà una richiesta fondamentale nei miei negoziati”.