Roma – Il primo maggio, il presidente del Consiglio Matteo Renzi è riuscito a inaugurare come previsto l’apertura dell’Expo 2015 a Milano, dove per sei mesi, fino al 31 ottobre, terrà banco il tema ‘Nutrire il Pianeta, energia per la vita’. Gli stop dovuti alle indagini per corruzione sugli appalti dei lavori avevano messo a rischio la data di inaugurazione, ma il pericolo è stato scongiurato. Allo stesso modo non era scontato riuscire ad aprire per tempo i battenti del padiglione dell’Unione europea, in occasione della festa dell’Europa del 9 maggio, con il taglio del nastro da parte del presidente dell’Europarlamento Martin Schulz e dell’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini.
“Negli ultimi giorni prima dell’apertura – ha ammesso Schulz all’inaugurazione – tutti mi chiedevano se tutto sarebbe stato pronto”. Alla fine è andata bene grazie all’impegno ininterrotto, ad appena pochi giorni dalla data prevista, di una cinquantina di operai che hanno lavorato giorno e notte. Ma i ritardi continuano a caratterizzare la manifestazione. Alcune delle opere previste verranno consegnate solo ad agosto, quando ormai l’Expo avrà superato il giro di boa temporale, ed è di queste ore la notizia che il padiglione della Lombardia dovrà subire un restyling di emergenza (come già successo al padiglione Italia) per poter essere pronto entro il 29 maggio, data pravista per l’apertura.
Sembra non andare meglio sul piano delle visite. Non ci sono numeri ufficiali se non la stima che, alla fine dell’esposizione universale, saranno 20 milioni i visitatori che avranno attraversato i tornelli per passeggiare tra i padiglioni degli oltre 130 Paesi partecipanti. Tuttavia, i dati pubblicati da alcune testate italiane parlano di una media di 60 mila visite giornaliere, che moltiplicate per i 180 giorni della manifestazione fanno 10,8 milioni: vorrebbe dire raggiungere poco più della metà dei visitatori previsti. E anche se gli organizzatori parlano di oltre 11 mila biglietti già venduti e boom di visite, andrebbe fatta la tara delle visite serali, quelle che, con un biglietto ridotto (5 euro) consentono di girare per l’esposizione dalle 19 alle 23, quando però i padiglioni sono chiusi ed è possibile solo mangiare e assistere a concerti e manifestazioni artistiche.
In questa cornice, anche la partecipazione Ue – oltre al padiglione c’e un sito web dedicato – alla fiera mondiale rischia di raggiungere risultati inferiori alle attese. Giancarlo Caratti, vice commissario generale per la partecipazione dell’Ue ad Expo, mostra però ottimismo. “Siamo estremamente soddisfatti del successo che sta avendo il Padiglione dell’Unione europea”, afferma, aggiungendo: “Siamo passati da una media di duemila a oltre tremila nell’arco di dieci giorni”. Per Caratti “le reazioni del pubblico sono estremamente positive. I ragazzi provenienti dalle scuole che dall’inizio dell’esposizione universale affollano i diversi padiglioni ci danno dei riscontri decisamente positivi. Questo conforta ancora di più il Padiglione Ue perché l’eredità che vogliamo lasciare è rivolta soprattutto a loro”.
Il tema scelto, ‘Coltivare insieme il futuro dell’Europa per un mondo migliore’, è ispirato alla finalità di raggiungere soprattutto i giovani, diffondendo quel senso di comunità di cui, in tempi di euroscetticismo galoppante, le istituzioni europee avvertono sempre più il bisogno. Da qui la scelta di affidare a un cortometraggio animato (La spiga d’oro) il compito di veicolare il messaggio, basato sull’idea che sarà il connubio tra agricoltura e scienza – sono un coltivatore (Alex) e una ricercatrice (Sylvia) i protagonisti del cartoon – a dare il contributo dell’Europa unita alla produzione sostenibile del cibo che serve a sfamare il Mondo. Un obiettivo che sarà tanto più centrato quanti più visitatori verranno attratti.
Forse andrà meglio per l’altro scopo che la presenza europea all’Expo persegue: far incontrare le imprese – soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni (Pmi) – del continente con realtà internazionali per creare opportunità di business globale. Il tutto senza dimenticare l’aspetto della ricerca scientifica, visto che il coordinamento dell’intera partecipazione dell’Ue all’Expo è stato affidato al Jrc (Joint research centre), il laboratorio di ricerca della Commissione Ue che ha sede a Ispra, a una 60 di chilometri dall’Expo, e che il pubblico dell’esposizione universale è invitato a visitare.
Saranno oltre 200 gli eventi organizzati dall’Ue (qui è possibile consultare il calendario). Alle occasioni di incontro tra imprese e mondo della ricerca, si aggiungono i dibattiti sul tema della sicurezza alimentare e della produzione sostenibile, come l’appuntamento al quale oggi parteciperà il commissario europeo per l’Ambiente Karmenu Vella, il quale interverrà all’incontro di alto livello su ‘Biodiversità, alimentazione e sviluppo sostenibile”, insieme con il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e i rappresentanti dell’Unesco, della Fao e di altre organizzazioni internazionali.