Bruxelles – Il governo finlandese ha scritto a circa 900.000 riservisti delle sue forze armate per comunicare loro che ruolo avrebbero “nell’eventualità di una guerra”. Il governo di Helsinki nega qualsiasi collegamento con la crisi ucraina e le tensioni con la Russia, ma per gli osservatori, e alcuni tra gli stessi riservisti, i problemi con l’ingombrante vicino c’entrano invece molto. “E’ chiaramente dovuto a un atteggiamento più aggressivo da parte dei russi – ha detto al quotidiano britannico Daily Telegraph una persona che ha ricevuto la comunicazione -. Sono nella riserva da 15 anni e non ho mai visto niente di simile. E’ molto raro che mandino lettere del genere”.
Le comunicazioni sono arrivate all’inizio di maggio. L’esercito della Finlandia – che non è membro Nato – conta solo 16mila soldati in servizio permanente, ma con le riserve potrebbe arrivare a rapidamente a 285mila unità.
“Le lettere sono legate alla volontà di sviluppare le comunicazioni con i nostri riservisti e non con la situazione in termini di sicurezza”, ha spiegato Mika Kalliomaa, portavoce delle Forze armate, precisando che il progetto è partito oltre due anni fa, prima delle tensioni sull’Ucraina. Però secondo Cahrly Salonius-Pasternak, ricercatore senior presso l’Istituto finlandese per gli Affari Internazionali, “la Difesa vuole essere certa che, in caso debbano suonare il fischietto, si possa contare sulla risposta di 230mila riserve”.
La Finlandia ha 1-340 chilometri di confine con la Russia e, soprattutto, un passato che pesa. Granducato autonomo in seno all’impero russo dall’inizio del XIX secolo e fino alla rivoluzione d’Ottobre (quando i finlandesi rivendicano l’indipendenza, che viene riconosciuta nel 1918), nel 1939 la Finlandia fu invasa dall’Unione sovietica e combatté una guerra breve, poco più di tre mesi, ma molto dura. Il conflitto si concluse con la rinuncia da parte finlandese di quasi il 10% del proprio territorio, comprese la Carelia e alcune isole nel golfo di Finlandia.
Con la crisi ucraina e le tensioni tra Russia e Occidente, la Finlandia ha più volte denunciato la presenza di aerei caccia russi in volo sul Golfo di Finlandia. A giugno 2014 alcuni jet russi in esercitazione avrebbero violato lo spazio aereo finlandese, ma Mosca negò, sostenendo di avere solo sfiorato il confine tra gli spazi aerei.
C’è poi la questione, mai chiarita, dei sottomarini russi avvistati prima in acque svedesi e di recente anche finlandesi. L’esercito finlandese a fine aprile riferì di avere aperto il fuoco per respingere dalle proprie acque “un oggetto non identificato”, forse un sottomarino russo. Mosca ha smentito, ma per alzare i toni pochi giorni dopo sono state spedite le lettere ai riservisti.
Infine il tema Nato. Lo scorso 12 aprile la Russia fece sapere di considerare un fatto di “particolare preoccupazione” l’avvicinamento di Finlandia e Svezia all’Alleanza Atlantica. La comunicazione del ministero degli Esteri arrivò dopo che i ministeri della Difesa di Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca e Islanda hanno avvertito che l’Europa settentrionale deve essere pronta a possibili crisi o incidenti a causa della Russia. La Finlandia e la Svezia non sono membri della Nato, ma hanno costantemente aumentato la loro collaborazione con l’Alleanza.