Semplificare e rendere più efficiente la legislazione europea anche perché anche un euroscettico “può avere ragione”, e bisogna aiutare le piccole e medie imprese, che si perdono nel ginepraio delle regole dell’Unione. Frans Timmermans, primo vice presidente della Commissione europea, in questa intervista concessa a Eunews spiega le ragioni e le prospettive del grande progetto di riforma lanciato oggi per la “Better regulation” europea. Confessa anche di essere “certamente” più preoccupato per la situazione greca che per il possibile referendum britannico, per il quale Bruxelles aspetta le decisoni di Londra.
Avete presentato la proposta sulla migliore legislazione. E’ anche una risposta agli euroscettici?
Fa parte della nostra risposta, anche se questo non può cambiare tutto. Il fatto che qualcuno sia euroscettico non vuol dire che sia in torto. Può avere ragione, e dobbiamo dar loro ascolto e, dove serve, risposte. Ma noi abbiamo bisogno di fare di più per le piccole e medie imprese, di rispondere alle loro richieste, perchè spesso vengono da noi a lamentarsi per le leggi che ci sono.
Nelle raccomandazioni la Commissione spesso chiede agli Stati – e penso all’Italia – precedure snelle e meno burocrazia per favorire la crescita. Questa proposta serve anche agli Stati?
La nostra proposta può funzionare se c’è del lavoro fatto dagli Stati membri. Vogliamo quindi creare trasparenza affinchè sia possibile dove sono le responsabilità, e sapere dove rivedere la legislazione. Vogliamo creare maggiore trasparenza per far vedere chi è responsabile e sapere dove intervenire.
A quanto ammonta il costo della non-Europa della migliore legislazione? Quanto vale questa proposta in termini economici?
E’ davvero una bella domanda. Non lo so, su questo non ho stime. Speriamo di poter rispondere anche a questa domanda.
Preoccupa di più il referendum britannico o la Grecia?
Certamente la Grecia. Quella del premier David Cameron è una decisione che compete a uno Stato nazionale, e aspettiamo con pazienza l’esito delle decisioni che verrano prese nel Regno Unito. Sulla Grecia, è chiaro che siamo preoccupati, e la Commissione lavora per trovare una soluzione.
Il vertice dei leader a Riga può essere l’occasione per trovarla?
Di questo non voglio parlare.