Strasburgo – “Dobbiamo essere onesti su cosa funziona e cosa no”, e la parola d’ordine – per la Commissione Ue – è quindi “legiferare meglio”. Una necessità, in tempi di crisi. Un principio, quello che segue la Commissione europea per rilanciare l’economia dell’Ue. Ma soprattutto un nome, per l’esattezza il nome del nuovo pacchetto legislativo che l’esecutivo comunitario ha varato. Trasparenza e consultazione, “aggiornamento” continuo delle leggi esistenti, e valutazione d’impatto: questi i tre cardini della proposta targata Frans Timmermans, commissario per la Migliore legislazione. Un modo per rendere l’Europa migliore e, soprattutto, più attraente. Perchè, rileva Timmermans, “le imprese vengono a lamentarsi di quanto sia complicata l’Ue, e noi vogliamo che le imprese vengano da noi a dirci: è cambiato il modo di fare”. Non solo. In un momento in cui il dito è sempre puntato contro l’Europa, è il momento di chiarire dove sono le disfunzioni. “Si pensa che quando c’è un problema è solo l’Europa che deve intervenire perchè il problema deriva da Bruxelles. E’ una logica che va rivista”. Per questo la Commissione Juncker punta sulla maggiore trasparenza. “Per far vedere chi è responsabile” delle cose che non vanno. Ecco allora la nuova proposta, che può essere letta come un’innovazione, ma che si presta anche a dietrologie: ruolo e attività di lobby, viene da pensare, potrebbero assumere dimensioni maggiori.
Trasparenza e consultazione. La Commissione aprirà il processo decisionale ai cittadini, creando un portale web che permetterà di seguire le iniziative e le nuove consultazioni pubbliche durante la valutazione delle politiche esistenti o di nuove possibili proposte. Inoltre le parti interessate potranno presentare osservazioni durante l’intero ciclo politico, dalla tabella di marcia iniziale fino alla proposta definitiva della Commissione. Dopo l’adozione di una proposta da parte della Commissione, qualsiasi cittadino o parte interessata disporrà di due mesi per lasciare commenti e dare un contributo al dibattito legislativo al Parlamento europeo e al Consiglio. Il principio si applicherà anche alla cosiddetta legislazione secondaria (atti delegati e atti di esecuzione). Per la prima volta tali testi saranno resi pubblici per un mese prima dell’adozione. Le parti interessate potranno così presentare osservazioni prima dell’adozione dell’atto in questione da parte della Commissione o degli esperti degli Stati membri.
Riesame delle normative in vigore. L’esecutivo comunitario avvia l’era di “Refit”, acronimo per programma di controllo dell’adeguatezza e dell’efficacia della regolamentazione. Si tratta dell’azione di riesame “costante e coerente” della legislazione vigente dell’Ue, per garantire che le politiche dell’Unione raggiungano i loro obiettivi nel modo più efficace ed efficiente. “Refit” valuterà la legislazione dell’UE in vigore per renderla più efficace ed efficiente senza compromettere gli obiettivi politici. Verrano individuate le fonti più gravi di inefficienza e quelle di oneri inutili, e quantificherà i costi e i benefici delle azioni, “ogniqualvolta possibile”, spiega Timmermans. Perchè “non sappiamoa quanto ammonti il costo della non-Europa della migliore legislazione, e mi auguro quindi di poterlo dire presto”. Comunque, assicura, Refit “diventerà un elemento fondamentale del programma di lavoro annuale della Commissione e del dialogo politico tra la Commissione e le altre istituzioni”. La Commissione istituirà una piattaforma “permanente e inclusiva “per il dialogo con le parti interessate e con gli Stati membri su come migliorare la legislazione dell’UE nel quadro di Refit.
Valutazione d’impatto. Il comitato per la valutazione d’impatto della Commissione, in funzione dal 2006, sarà trasformato in un comitato indipendente per il controllo normativo. I suoi membri avranno maggiore indipendenza e metà di essi proverranno dall’esterno della Commissione. Il comitato sarà responsabile del controllo della qualità delle valutazioni d’impatto delle nuove proposte, e voce in capitolo per quanto riguarda ii controlli dell’adeguatezza e delle valutazioni della legislazione in vigore.