Bruxelles – Il processo negoziale per l’accesso della Turchia nell’Ue potrebbe conoscere un nuovo passo avanti a breve. Il capitolo 17 – relativo alle questioni economiche e monetarie – potrebbe essere aperto prossimamente. A dirlo è il commissario per le Politiche di vicinato, Johannes Hahn, al termine della riunione del Consiglio di associazione Ue-Turchia. “Credo che il capitolo 17 potrà essere aperto molto presto. Al più tardi entro fine giugno la relazione sullo stato di avanzamento della Turchia verrà presentato al Consiglio, e mi auguro che questo permetterà l’apertura di nuovi capitoli” negoziali.
Attualmente la Turchia ha in corso negoziati su 14 capitoli dei 35 complessivi che occorre chiudere prima di poter ambire all’ingresso nella grande famiglia europea. Con l’apertura del capitolo 17 il Paese euro-asiatico farebbe un altro passo in avanti in un percorso tortuoso, fatto di ritardi, resistenze intra-europee, e frustrazioni turche. Il primo capito negoziale venne aperto nel 2005. Oggi, a distanza di dieci anni, non si è ancora a metà strada. “Il dialogo in corso non può sostituirsi al processo di adesione”, scandisce il ministro degli Esteri di Ankara, Mevlüt Çavuşoğlu. L’ingresso nell’Ue resta una priorità dell’agenda politica turca, ma da parte europea a che gioco si gioca? “Rimaniamo impegnati nel percorso di riforme, a marzo abbiamo anche avviato il dialogo energetico con l’Ue: questo dimostra il nostro impegno e quanto sia paziente la Turchia”, continua Çavuşoğlu. Ma l’impressione è che la già poca pazienza possa esaurirsi, visto che lo stesso ministro degli Esteri non nasconde insofferenza per le difficoltà che incontra il processo negoziale. “Ci sono ostacoli per le resistenze di alcuni Paesi”. Non si fanno nomi, ma i più critici sono da sempre Germania, Austria e Paesi Bassi. Çavuşoğlu assicura quindi che in Turchia non c’è alcun pericolo per la libertà di stampa. “Non vogliamo vedere giornalisti in galera o sotto processo per lo svolgimento della loro attività, ma non è neppure pensabile che essere giornalisti possa significare essere esente dal rispetto di regole”. Hahn ricorda: “la libertà di stampa è un nostro valore fondamentale, e non è negoziabile”.
Iraq e Siria altri temi al centro del consiglio Ue-Turchia. L’Ue si congratula per l’impegno turco di accoglienza dei circa due milioni di rifugiati, e si dice pronta a concedere nuovi aiuti economici a sostegno degli sforzi di Ankara. Si ragiona poi con il governo turco sulle strategie di contrasto all’immigrazione irregolare, nonché alla normalizzazione della situazione a Cipro. “Noi siamo determinati a trovare una soluzione sostenibile e completa – enfatizza Çavuşoğlu. Se anche la controparte cipriota ha la stessa determinazione, entro fine anno potremo avere già i primi risultati”.