Bruxelles – Nasce l’“eurodrone”. Così è stato battezzato il progetto che unirà Italia, Francia e Germania in un rapporto di cooperazione fino al 2025, anno entro il quale il primo drone europeo dovrebbe vedere la luce. I ministri della Difesa dei tre Paesi coinvolti hanno firmato una lettera d’intenti che, come ha spiegato il francese Jean-Yves Le Drian, s’inserisce all’interno degli orientamenti presi dal Consiglio europeo nel dicembre 2013. In quell’occasione, la prima dall’entrata in vigore del Trattato di Lisbona nella quale i capi di Stato hanno dibattuto sul tema della difesa europea, i Paesi Ue avevano “accolto con favore” lo sviluppo di “sistemi aerei a pilotaggio remoto (Rpas) nel periodo 2020-2025”, sottolineando però che le decisioni sulla difesa vengono prese dai singoli Stati.
Proprio a partire da queste dichiarazioni, nell’estate 2014 le industrie di Italia, Germania e Francia hanno presentato Il primo progetto. Oggi, grazie alla firma dell’accordo si passa alla fase successiva, quella del vero e proprio sviluppo di questa nuova tecnologia. Lo studio dovrebbe durare due anni e portare all’elaborazione di un prototipo “espressione del bisogno comune in termini di performance, di calendario e di costi”, che a sua volta permetterà di consegnare i primi droni “made in Europe” entro il 2025. “Sottolineo che partiamo in tre ma siamo aperti alla partecipazione di tutti gli altri partner europei che possono essere interessati – ha dichiarato il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti – Si tratta di un punto di lavoro importante perché stabilire cosa sia il cielo europeo vuol dire stabilire cosa potrà volare in questo cielo, compresi i droni, ed è comunque un passaggio fondamentale per la difesa del futuro”. I primi a unirsi all’accordo potrebbero essere la Spagna e la Polonia, che hanno già manifestato il loro interesse per l’iniziativa.