Bruxelles – Il criterio di ripartizione dei rifugiati tra i Paesi Ue, spiega la Commissione europea illustrando la sua proposta, “sarà basato su criteri oggettivi, quantificabili e verificabili che rispecchino la capacità degli Stati membri di assorbire e integrare i rifugiati, con adeguati fattori di ponderazione che riflettono l’importanza relativa di tali criteri”.
Questo criterio sarà basato sui seguenti elementi:
a) la dimensione della popolazione (40%) in quanto riflette la capacità di assorbire un certo numero di rifugiati;
b) Pil totale (40%) in quanto riflette la ricchezza assoluta di un paese ed è quindi indicativo
della capacità di un’economia di assorbire e integrare rifugiati;
c) numero medio di candidature spontanee di asilo e il numero di profughi reinsediati
per milione di abitanti nel periodo 2010-2014 (10%) in quanto riflette gli sforzi compiuti dagli Stati membri nel recente passato;
d) il tasso di disoccupazione (10%) come indicatore che riflette la capacità di integrare i rifugiati.
Dunque, secondo i conti della Commissione, la divisione sarebbe questa:
Austria 2,62%
Belgio 2,91%
Bulgaria 1,25%
Croazia 1,73%
Cipro 0,39%
Estonia 1,76%
Finlandia 1,72%
Francia 14,17%
Germania 18,42%
Grecia 1,90%
Italia 11,84%
Lettonia 1,21%
Lituania 1,16%
Lussemburgo 0,85%
Malta 0,69%
Paesi Bassi 4,35%
Polonia 5,64%
Portogallo 3,89%
Repubblica ceca 2,98%
Romania 3,75%
Slovachia 1,78%
Slovenia 1,15%
Spagna 9,10%
Svezia 2,92%
Ungheria 1,79%