Roma – Il pacchetto sull’Unione dell’energia “è un bene per raggiungere regole certe” e guadagnare una “maggiore competitività” delle aziende europee “su scala globale”. Il vice-president di Eni per i rapporti con le istituzioni Ue Fabio Marchetti, in audizione davanti alle commissioni Ambiente e Industria del Senato, esprime così il suo giudizio positivo sull’iniziativa presentata dalla Commissione europea per il settore energetico. Secondo Marchetti, per completare il mercato interno europeo è “essenziale lo sviluppo delle interconnessioni” tra i Paesi membri, tanto sul piano “fisico”, delle reti, che su quello “regolatorio”, armonizzando le normative nazionali.
L’esponente del colosso italiano del gas ha affrontato anche il tema della riduzione delle emissioni di CO2, sostenendo che “non si può fare affidamento solo sull’efficienza energetica, ma c’è bisogno politiche attive, specialmente nel settore elettrico”. Per raggiungere gli obbiettivi europei, ha proseguito, la chiave è “definire l’energy mix più appropriato, minimizzando i costi per il sistema e massimizzandone l’efficienza”. Il progressivo abbandono del carbone per la generazione di elettricità, deve essere accompagnato “da uno sviluppo importante delle rinnovabili e da una crescita moderata del gas”.
Marchetti ha infine criticato il sistema europeo Ets (lo scambio di quote per le emissioni), che a suo avviso “non appare in grado di garantire la riduzione necessaria a raggiungere il target” dell’Ue per 2030, mentre “l’introduzioone di un Emissions performance standard (Eps) costituirebbe il modo più efficiente” per centrare gli obiettivi.