Bruxelles – Matera, ci siamo. Il capoluogo della Basilicata martedì otterrà il via libera formale del Consiglio Ue per essere capitale europea della cultura. Nel 2019, dunque, l’Italia tornerà ad essere nel centro dell’agenda culturale dell’Unione europea. Il consiglio Cultura è chiamato ad adottare la raccomandazione, per un voto dall’esito già scritto. Non ci saranno problemi, e Matera potrà iniziare i festaggiamenti e, soprattutto i preparativi. Già, perchè le città che sono elette capitali europee (a proposito, oltre a Matera sarà capitale delle cultura anche Plovdid, in Bulgaria) devono preparare un programma culturale con una forte dimensione europea e incoraggiare la partecipazione dei cittadini sul territorio della città, dell’area circostante e dell’intero paese. Tutto quello che si sviluppa in occasione dell’anno in cui si è capitale europea della cultura deve avere un impatto durevole e contribuire allo sviluppo culturale e sociale della città nel lungo termine. La sfida è di quelle ghiotte, certo, ma allo stesso tempo di quelle non facili. Bisogna essere all’altezza della situazione e soprattutto rompere con un’immagine che vuole l’Italia mai in grado di fare le cose per bene. In bocca al lupo, allora, con un invito a rivederci nel 2019.
Matera è la quarta città italiana a essere insignita del titolo di capitale europea della cultura dopo Firenze (1986, ma all’epoca si chiamavano “città della cultura” e non “capitali”), Bologna (2000) e Genova (2004). E’ dunque le prima città non capoluogo di regione a vincere lo speciale concorso. E’ stata preferita a Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena – le altre potenziali città italiane candidate – e selezionata ufficialmente il 17 ottobre 2014 dalla giuria della Commissione europea.