Bruxelles – La Commissione europea ritiene che il Regno Unito non abbia fatto abbastanza per correggere i propri squilibri macroeconomici, e chiederà al Consiglio di porre a Londra un ultimatum per rientrare nei parametri europei non oltre il 2017. La decisione è stata presa dall’esecutivo comunitario in occasione dell’adozione delle raccomandazioni specifiche per Paese.
La situazione, secondo Bruxelles, è la seguente: nel biennio 2014-2015 il deficit nazionale rimane al 5,2% in rapporto al Pil nonostante il programma di consolidamento fiscale adottato e presentato da Londra e nel mancato rispetto delle scadenze concordate con il Consiglio Ue (il 2015). Per questo si chiede di riconoscere lo stato di mancata attuazione delle raccomandazioni. Ma considerando che il deficit/Pil britannico era a oltre il 10% nel 2009, si riconosce comunque lo sforzo di correzione. La Commissione invita il Regno Unito a ridurre il rapporto deficiti/Pil al 4,1% nel 2015-2016 e al 2,7% nel 2016-2017. Peccato che per il 2017 il Regno Unito potrebbe non far più parte dell’Ue. Una linea decisione dettata “da vari fattori”, dice il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici. La congiuntura economica, la buona volontà britannica. Magari anche i timori per il referendum?