Roma – Sull’Italia pende una pesante condanna della commissione europea per discariche che non rispettano le norme comunitarie in tema di gestione e bonifica dei rifiuti. E come si comporta l’Italia, a fronte di questa condanna – emessa dalla Corte di giustizia europea lo scorso 2 dicembre – che puntando il dito su 218 discariche ha inflitto una sanzione forfettaria una tantum di 40 milioni di euro, oltre a una penalità semestrale di 42,8 milioni fino all’esecuzione completa della sentenza di condanna nei nostri confronti?
Per ora delle 218 discariche solo 48 siti risultano bonificati, 4 sarebbero frutto di un errore di censimento, mentre per gli altri 166 ancora si sta procedendo ma in alcuni casi si stanno ancora cercando i fondi necessari per l’intervento di bonifica. E’ lo stesso ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, a fornire i dati, rispondendo a una interrogazione presentata alla Camera.
Il ministro nell’interrogazione spiega che “si è avviato da lungo tempo un percorso virtuoso che da un lato intende chiudere le infrazioni con l’Europa non solo sulle discariche ma più in generale sul tema dei rifiuti, e dall’altro vuole lasciarsi alle spalle l’era delle discariche abusive e dei territori avvelenati dall’abbandono incontrollato di rifiuti pericolosi per l’ambiente e la salute dei cittadini”.
La situazione è questa. Dei 218 siti oggetto di contestazione, 4 costituiscono errori di censimento. Dunque siamo a quota 214, sempre un gran numero. Di questi, come detto, 48 siti risultano già bonificati. Degli altri, 115 sono “oggetto di interventi di ripristino ancora in corso”, altri 45 sono stati dichiarati rapidamente cantierabili. Ma attenzione: di questi ultimi, per 29 si cercherà copertura finanziaria nel fondo istituito al ministero dell’ambiente con legge di stabilità 2014, mentre per i rimanenti 16 (localizzati in Emilia-Romagna, Liguria e Umbria) si cerca il reperimento di necessari 54 milioni. Non è finita: restano altre 6 aree di discarica oggetto di procedura d’infrazione e che si trovano all’interno di siti di bonifica di interesse nazionale. Per queste ultime, “è stata fatta richiesta di copertura finanziaria nell’ambito della ripartizione del fondo per lo sviluppo e la coesione per il periodo 2014-2020”.