Bruxelles – Per trovare un accordo tra la Grecia di Alexis Tsipras e l’Eurogruppo, al fine di assicurare l’estensione del prestito al Paese e quindi l’esborso dei restanti 7,2 miliardi per Atene, “sono necessari più tempo e sforzi per superare le differenze”. È quanto si legge nella dichiarazione conclusiva della riunione dei ministri delle Finanze dei Paesi con la moneta unica. L’Eurogruppo “accoglie positivamente i progressi fatti finora” nei colloqui fra la il governo guidato da Syriza e le istituzioni creditrici, e nota che “la riorganizzazione e la semplificazione delle procedure di lavoro ha reso possibile un’accelerazione delle trattative, e ha contribuito a discussioni più di sostanza”, ma allo stesso tempo afferma che “serve più tempo e più sforzi per colmare i gap sulle questioni ancora aperte”. I ministri riuniti a Bruxelles accolgono “con favore le intenzioni delle autorità greche di accelerare il loro lavoro con le istituzioni per arrivare ad una puntuale conclusione di successo della ‘review’”, ma l’Eurogruppo, conclude la nota, “ribadisce che lo statement del 20 febbraio resta il quadro valido delle discussioni”, e quindi “una volta che le istituzioni raggiungeranno un accordo a livello di tecnici sulla conclusione del’attuale review”, si deciderà “sul possibile esborso di fondi che restano ancora nell’attuale programma”.
“Non c’è ancora un terreno comune per trovare un accordo, ci auguriamo di trovarlo presto”, ha affermato il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, che ha assicurato che i ministri sono “pronti a riunirsi in ogni momento, se ce ne sono le condizioni”, ma ricordando che “l’esborso degli aiuti è legato al raggiungimento di un accordo tecnico sulla conclusione dell’attuale programma di assistenza e ad una sua attuazione preliminare”.
Per il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, è stato “compiuto qualche progresso incoraggiante, c’è stato un colloquio dai toni costruttivi, ma resta ancora del lavoro da fare”, soprattutto perché “la Grecia qui non ha ancora presentato la lista di proposte alternative a quelle che erano state richieste”. Secondo il francese “servono progressi su pensioni e riforma del mercato del lavoro”.
Ma il tempo stringe perché la carenza di liquidità è un “problema terribilmente urgente” per la Grecia. Lo ha dichiarato il ministro greco delle Finanze, Yanis Varoufakis, che si è detto fiducioso nella possibilità di arrivare a un accordo con le istituzioni creditrici “nelle prossime due settimane”. Per il ministro invece un eventuale referendum sull’accordo fra la Grecia e le istituzioni creditrici “al momento non è sui nostri schermi radar”. Varoufakis ha spiegato che convocare un referendum è “una decisione che spetta al premier e al presidente della Repubblica”, che potrebbero eventualmente decidere di convocarlo solo “per chiedere al popolo greco il suo sostegno nel caso di decisioni cruciali”.